Siamo persone che credono nei valori della solidarietà, della cooperazione e della sussidiarietà. All’indomani del sisma non potevamo rimanere fermi a guardare la sofferenza e la condizione di precarietà di tante persone a noi vicine e per questo ci siamo coinvolti con tutti noi stessi, mettendo in gioco ciò che avevamo e ricercando ciò che non avevamo. Crediamo nella possibile trasformazione sociale e cerchiamo di mantenere nella pratica i nostri valori fondamentali, che si sono incontrati da subito, come un collante a presa rapida, con quelli di altre persone come noi. Così si è formato un gruppo di amici.
Ognuno di noi costituisce un’individualità irripetibile, con il suo vissuto scaturito da circostanze particolari, che influiscono su “come ci si sente” e un poco anche su “chi ci si sente”; è però anche vero che la nostra identità è legata a Lucoli, per svariati motivi (chi vi ha le radici familiari, chi ha imparato ad amarlo al primo incontro…).
Ci siamo attivati da subito, nella fase emergenziale, portando generi di necessità alle tendopoli, rivolti alle fasce più deboli della popolazione. Abbiamo investito più di due mesi di lavoro e di risorse dedicate ed abbiamo realizzato gratuitamente per l’Amministrazione Comunale un programma informatico, che, automatizzando la procedura di acquisizione delle verifiche tecniche eseguite dalla Protezione Civile ed il rilascio dei certificati di idoneità delle abitazioni, favorisse la cittadinanza nella gestione delle pratiche. Erano quelli giorni caotici in cui la normativa in parte lacunosa e tutta da interpretare non favoriva la predisposizione degli strumenti, mentre gli interessati premevano nel richiedere le doverose risposte sulle condizioni dei loro immobili.
Volevamo però ricominciare da subito
Cercavamo una modalità per convogliare, con progetti coerenti e credibili, la solidarietà dei nostri contatti e, in sintonia con l’Amministrazione Comunale, prima promotrice del progetto “un poliambulatorio per Lucoli”, abbiamo cominciato a lavorare al completamento del progetto. Abbiamo creduto fortemente che questa iniziativa avrebbe aiutato la Comunità di tutte le frazioni a ricominciare una vita sociale e relazionale al di là dell’evento sismico. Durante l’estate abbiamo creato uno spazio di incontro, di socializzazione ed accoglienza a testimonianza della gratitudine nei confronti dei Vigili del Fuoco provenienti da tutta Italia e dei tecnici della Protezione Civile che instancabilmente andavano su e giù per le nostre frazioni.
Abbiamo, soprattutto, fatto conoscere le bellezze del nostro territorio, la determinazione delle nostre genti e seminato per un futuro che è già arrivato.
Ora siamo già sul domani
Oggi siamo diventati un’Associazione Onlus per dare continuità al lavoro fatto e, soprattutto, per favorire la partecipazione di chiunque volesse aggiungersi a questa stimolante avventura.
Questi i primissimi impegni che ci siamo proposti:
1) Redigere un Piano Operativo con l’obiettivo di indicare contenuti, impegni e scadenze di attività finalizzate a sanare le emergenze create dal Sisma del 6 aprile 2009 ed alla ricostruzione delle frazioni danneggiate; tale piano dovrà prevedere azioni di sensibilizzazione nei confronti delle Amministrazioni coinvolte nella ricostruzione, al fine di ottimizzare tutte le risorse finanziarie reperibili dai vari Enti. Nel piano andranno previste anche azioni di censimento e sensibilizzazione nei confronti dei proprietari privati delle unità danneggiate al fine di realizzare una ricostruzione coerente con il tessuto urbanistico del territorio delle varie frazioni;
2) Proseguire la ricerca dei finanziamenti per il progetto “l’Abbazia di San Giovanni Battista vuole rinascere” e fungere da raccordo tra l’Amministrazione Comunale, i rappresentanti dell’Abbazia, la Curia ed i responsabili tecnici delle istituzioni coinvolte, al fine di mantenere alta l’attenzione sul progetto;
3) Dare seguito al progetto “Un bosco per non dimenticare il sisma del 6 aprile 2009 ”, già avviato nella sua prima stesura e nel primo coinvolgimento delle istituzioni e dei partner interessati;
4) Monitorare costantemente la fase di inizio lavori del progetto “Un poliambulatorio per Lucoli”, gli stati di avanzamento dello stesso, informare la Comunità ed i finanziatori già coinvolti e cercarne di nuovi al fine di migliorare i servizi ad esso connessi;
5) Promuovere e realizzare iniziative socio-culturali, realizzare eventi, rievocazioni, convegni, dibattiti, seminari, conferenze finalizzate sia alla realizzazione di attività di finanziamento di singoli progetti individuati per il recupero del patrimonio urbanistico danneggiato dal sisma, sia per il mantenimento delle tradizioni storico culturali locali.