GLI ALBERI DEL GIARDINO DELLA MEMORIA: La Pera Moscatella. P. Pyrus sativa.

by Amministratore


In questo post parliamo del Pero Moscatello chiamato in Abruzzo “Moscarello”.
“Pochi Peri godono di una maggiore celebrità del Pero Moscatello, e pochi presentano la quantità di modificazioni che lo diversificano e lo dividono in molte razze, le une differentissime in forma, in volume, ed in gusto, e le altre così poco distinte nella loro modificazione che appena si possono considerare come varietà. La più conosciuta fra queste ultime, e quella che merita maggiormente di esserlo, è la varietà che si è fatta figurare nel mezzo della tavola annessa, e che si distingue anche nel nome pel diminutivo proprio alla sua piccolezza. Essa si confonde sovente con un’altra razza che vi è inferiore, ma che ha tanti dei suoi caratteri che appena si può distinguere da chi non le gusta insieme: quindi essa riceve da molti il medesimo nome della prima: gl’intelligenti però la distinguono con quello di Giugnolina. Tutte le altre razze di Pere Moscate si distinguono abbastanza fra loro, e da queste due per non dar luogo ad equivoco; perciò noi non ne faremo parola per ora, e ci limiteremo a descrivere la vera Moscatellina, e a dare un cenno della sua compagna. L’albero della Moscatellina prende naturalmente una forma semi-piramidale. I suoi rami non si allargano lateralmente ma si innalzano ritti ed uniti. Essi sono muniti di nodi rari e distinti che rendono il loro fogliame chiaro e diradato. Le gemme fiorifere si aprono ciascuna in un gruppetto di fiori che prosperano nella massima parte ed allegano, sicchè queste pere si vedono quasi sempre a grappoli di tre, di quattro e di sei.Il frutto è picciolissimo e non sorpassa in volume una grossa nocciola; tondeggia alla cima, la quale è coronata da un calice persistente assai pronunziato, ingrossa un poco nel mezzo, e degrada insensibilmente verso il picciuolo all’inserzione, e del quale forma appena un poco di punta, dimodochè presenta una forma quasi orbicolare.La sua buccia è verdastra, coperta in gran parte di un rosso-bruno privo di spicco, e con una superficie liscia e senza lanugine. La polpa è bianca, fina, croccante, quasi priva di torzo, con i semi o mancanti o picciolissimi ed immaturi, e con un sugo dolce: essa esala un aromo grazioso che si sente insieme all’olfato ed al gusto, e che è conosciuto sotto il nome di moscato. Tale è la vera Pera Moscatellina. Essa matura dalla metà alla fine di Giugno, ed è contemporanea delle Pere di S. Giovanni e delle Bianchette, ma le supera tanto in bontà che non vi cade paragone. Tutti i Pomologi parlano della Pera Moscatellina. Si pretende che fosse coltivata dai Romani, e la maggior parte degli Scrittori la rapportano alle Pere superbe di Plinio, che sono descritte come picciolissime e precocissime: il Porta invece la vuole la Myrapia di questo naturalista così chiamata quasi unguentum redolentia“.  Testo scritto da Giorgio GALESIO, Pomona Italiana ossia Trattato degli alberi fruttiferi (Pisa 1817-1839), edizione ipertestuale a cura di Massimo Angelini e Maria Chiara Basadonne, Ist. Marsano, Genova 2004
Testo trascritto da Graziella Picchi (Cagli, Pesaro Urbino). Tratto da http://www.pomonaitaliana.it/
L’illustrazione è tratta dall’esemplare conservato presso l’Ist. Marsano (Genova), vol. I: la tavola originale è intitolata Fiore di Pero Moscatellino (pagina 312) e accompagna l’articolo intitolato Pero Moscatellino (pagine 306-311).

Questa varietà è coltivata in tutto il Centro Italia, soprattutto nelle zone di media e alta collina, e qui ancora si può trovare in grandi piante singole. Nei territori oggi italiani è coltivata da lunghissimo tempo; per l’Alto Adige se ne ha notizia, sia per il commercio locale che per l’esportazione, fin dall’inizio dell’800 (Poell, 1831). Nel Congresso Pomologico dell’Esposizione di Treviso del settembre 1888 vennero raccomandate la Moscatellina e la Madama veronese o Moscatella che, scrisse Molon (1901, 1926), erano pere piccole e disomogenee, che comparivano in giugno nei mercati dell’alta Italia (erano le prime pere a comparire sui mercati d’Italia) ed erano quindi ricercate come primizie. Secondo Baldini e Scaramuzzi (1982) i biotipi più importanti erano coltivati in Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Campania.
La Moscatellina, caratterizzata dai frutti di piccole dimensioni (da quella di una nocciola fino a quella di una noce), era diffusa in tutti i paesi in cui si coltiva il pero (Tamaro, 1915). Nonostante il pregio della precocità, i frutti avevano una durata molto limitata, tanto che dovevano essere spedite almeno otto giorni prima della maturazione questo è senz’altro uno dei motivi che ha condotto all’abbandono della coltivazione di questa specie su scala industriale.  La varietà veniva comunque considerata molto produttiva e “di grande commercio” (Tamaro, 1915) ed era ricercatissima dai mercati locali e internazionali sia come primizia che per fabbricare conserve, mostarda, frutta sott’alcool e sidro.
L’albero è molto vigoroso, rustico e a portamento piuttosto espanso, produce in maniera costante e fiorisce precocemente. La sua fioritura è così abbondante che è adatta anche come pianta mellifera di grande pregio. I frutti sono di piccole dimensioni, frequentemente riuniti in mazzetti, piriformi, a peduncolo lungo, senza cavità peduncolare e calicina. La buccia è gialla con sfumature rosso scuro dalla parte del sole e numerose piccole lenticelle La polpa è bianca, molto zuccherina e profumata, con sapore di moscato, con torsolo piccolo. Matura la prima decade di agosto ed è da consumo immediato.Si trova menzionata numerose volte e da tempo immemorabile. Il suo nome viene dall’odore di moscato, ed è così dolce che viene chiamata anche Moscarella (le mosche sono attratte dal suo zucchero). Vengono anche dette ‘superbe’ (forse le stesse che citava Columella) perché pur piccole «vogliono essere le prime a comparire mature sulle tavole».
UTILIZZAZIONE ALIMENTARE
L’utilizzo alimentare di questa varietà di pera è la preparazione di una bevanda alcolica chiamata sidro. Le operazioni principali per la sua preparazione sono il lavaggio dei frutti, la cernita, la trinciatura (taglio a pezzi della frutta) e la pestatura. Il composto viene lasciato macerare per diverse ore e si torchia per ottenere il sidro puro, con il 6-7% di alcool che verra successivamente distillato.
NOTE
La pera da un punto di vista nutrizionale è un armonico complesso di sostanze nutrienti. E’ ricco di zuccheri naturali e semplici, specialmente di fruttosio, ma ideale per la dieta poiché l’apporto calorico è di circa 100 cal. Per questo motivo è consigliato anche ai diabetici o a chi vuole limitare l’apporto di calorie senza rinunciare al sapore dolce del frutto. Sono ricche di fibra (un frutto di dimensione media contiene 2,3 grammi di fibra grezza e 4 grammi di fibra dietetica), un elemento indispensabile nella dieta umana che contribuiscono a limitare il livello di zucchero nel sangue, aiutano il funzionamento dell’ apparato digerente, riducono il rischio di cancro abbassano il livello di colesterolo nel sangue. Altro elemento che troviamo nella pera è il potassio. Ne troviamo circa 210 mg in una pera di medie dimensioni ed è molto importante per la salute umana soprattutto per coloro che praticano sport per facilitare la contrazione muscolare.
Contiene infine la vitamina C, la vitamina antiossidante che regola il metabolismo cellulare e la ricostruzione dei tessuti, previene i danni da radicali liberi, mantiene la pelle giovane e levigata ed aumenta le difese immunitarie contro le più comuni infezioni
CURIOSITA’
Definite dall’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert: “frutti dei benestanti, che per la varietà, le differenti stagioni di maturazione, il ricco e raffinato sapore sono infinitamente superiori alle migliori mele che abbondano nei frutteti della gente comune, le pere si caratterizzano per una ricca e naturale variabilità delle numerose specie selvatiche (circa 20) presenti in Europa e in Asia”.
Già i testi agronomici latini indicano un numero di pere superiore a quello delle mele. Catone ne cita 6, Plinio 35.
La superiorità del pero si mantiene nel Rinascimento.
Bartolomeo Bimbi (1648-1730), pittore naturalista vissuto alla corte di Cosimo III de’ Medici, ne raffigura 115 varietà, suddivise per mese di maturazione: giugno, luglio agosto, settembre, d’inverno.
B. Bimbi 16481730  Pittore– Natura morta con Pere
L’epoca d’oro del frutto è tuttavia successivo quando in Francia e in Belgio si selezionano, coltivano e producono oltre mille varietà differenti.
Qualità unica della pera, alla varietà corrisponde la ricchezza delle forme. Il suo carattere migliore tuttavia è nel gusto e nell’aroma. Esso è particolarmente gradito anche per la difficoltà di gustarlo al meglio, poiché dopo la raccolta imbrunisce e deperisce e allo stesso tempo se raccolto in anticipo non manifesta appieno i suoi caratteri.
L’albero di pere ha un posto privilegiato nei giardini ed è molto presente nella letteratura e nell’arte.
Oggi, nel mercato globale le pere perdono posizione e la superficie dedicata a questi alberi da frutto in Italia negli ultimi venti anni si è ridotta del 40%. Di grande interesse sono i mercati locali con prodotti quali la pera Cocomerina con la polpa rossa, la pera di Monteleone, la pera Moscatella, la mela-pera, che tenta, con un compromesso, di conciliare la rivalità tra i due frutti.

RICETTA PERE MOSCATELLE SCIROPPATE
Ingredienti: 500 gr di pere sbucciate ( peso netto ), 50 gr di zucchero semolato, cannella, chiodi di garofano, scorza di limone.
Preparazione: le pere più indicate per essere sciroppate le pere moscatelle e le pere bergamotte.
Le pere piccole si lasciano intere, le grandi si dividono a metà o in quattro parti, si sbucciano e si mettono a cuocere a fuoco moderato con acqua e zucchero (500 gr di pere pulite, 125 gr di zucchero).
Quando sono tenere ma hanno ancora la loro forma, si levano dal fuoco, si aggiungono al succo 375 gr di zucchero, si “fa bollire un po’, quindi si versa sulle pere messe in una terrina.
Il giorno seguente si cola il succo, si aggiunge un poco di cannella, qualche chiodo di garofano, un po’ di scorza di limone e si mette al fuoco per far condensare, si aggiungono le pere e si fanno cuocere per 10 minuti.Si levano le pere e si dispongono nei vasi; se è necessario si fa condensare ancora un poco lo sciroppo e lo si versa ancora caldo sulle pere.

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1 comment

Mario Apicella 16 Febbraio 2018 - 9:05

BELLISSIMO, COMPLIMENTI

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