Tratto da il Centro del 28 marzo 2009: “Sponta – l’automobilista killer resta senza nome. PESCARA. L’automobilista pirata che investì sulla riviera Nord l’oculista Giampietro Sponta, lasciandolo agonizzante sulla strada, è ancora un volto senza nome. L’oculista stava pedalando sulla sua bici da corsa in direzione Montesilvano per raggiungere i suoi amici, loro pure appassionati di bicicletta”. Ad oggi nessun progresso nell’individuazione del colpevole, il delitto è rimasto impunito.
Giampietro Sponta
Giampietro, Marcello, Fabrizio, Beniamino ed Angelo
Giampietro, Marcello e Valter
Giampietro, Marcello e Valter
Giampietro, Marcello e Valter
Giampietro era di Lucoli ed ha passato la sua infanzia a Colle, molti anziani del paese ricordano il terribile “trio” composto da Giampietro, Marcello e Valter. Col tempo le loro vite si sono separate, ognuno per la sua strada professionale chi a Pescara, l’Aquila o Roma, ma l’amicizia è rimasta nel cuore ed è per questo che gli “amici del Colle” volevano da tanto tempo realizzare un atto simbolico che potesse ricordare, proprio nella Frazione, la vita di Giampietro, stroncata in un modo così ingiusto.
Giampietro
E’ per questo motivo che il 16 agosto u.s. si è apposta una formella di ceramica, che raffigura una porzione di affresco dell’Abbazia di San Giovanni Battista, su un muro della sua casa di famiglia nell’Ara Iannini a Colle. Nella formella ceramica donata dagli “amici del Colle” è raffigurato San Giuseppe, che nell’affresco dell’Abbazia guarda Maria e Gesù bambino.
Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli – San Giuseppe e Madonna con bambino
Perchè si è scelto di ricordarlo con la figura di San Giuseppe? Perchè nel Vangelo di Matteo è definito un “Giusto”, come i suoi tanti amici e colleghi consideravano Giampietro e, perchè, nelle inumerevoli categorie che lo reputano loro speciale patrono viene invocato a protezione delle famiglie cristiane (quella da lui lasciata: moglie e due figli, madre e zii inconsolabili) e perchè si ricorre a lui per le malattie agli occhi, le stesse che lui ha curato in tanti anni di stimato esercizio della professione di oculista.
La Frazione del Colle è sempre desertificata a causa del terremoto e nonostante siano trascorsi due anni, i lavori di ricostruzione non decollano, ma il ricordo di chi l’ha abitata, vissuta ed amata è ben vivo e questa iniziativa ha voluto rivitalizzarlo e concretizzarlo in un’oggetto che ripropone l’arte antica di Lucoli e che vuole suscitare nell’osservatore tanti significati simbolici.