Il programma dei lavori di consolidamento e restauro dei luoghi di culto previsto per Lucoli

by Amministratore

Foto di alcuni danni causati dal sisma del 2009 al chiostro dell’Abbazia di San Giovanni Battista
Come molti sapranno a seguito delle previsioni dell’OPCM n.4013 del 23.03.2012, art.1, co.4-5, alla data del 31.03.2012 sono cessate le funzioni del Vice Commissario ex art.2 dell’OPCM n.3761 del 01.05.2009, che entro la medesima data ha fornito “…alla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo … una relazione sullo stato degli interventi realizzati ed in corso di realizzazione, con la relativa situazione contabile.
La Direzione Regionale ha quindi provveduto alla conduzione tecnico/amministrativa dei cantieri programmati, assumendo ogni deliberazione utile al fine di dare impulso alle iniziative di conservazione del patrimonio culturale in L’Aquila e nel suo territorio, anche avvalendosi dell’“Ufficio per la Semplificazione e Accelerazione delle Procedure”, appositamente istituito, modulo organizzativo e procedimentale che ha dato utili risultati nel completare i procedimenti di valutazione e autorizzazione delle opere.
Tra le iniziative di conservazione del patrimonio culturale del territorio aquilano, naturalmente, sono inseriti anche i beni di Lucoli.
Una nuova declinazione organizzativa, ha posto in primo piano la necessità di valutare priorità e bisogni del restauro del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 2009.
E’ stato elaborato un programma di interventi, consultabile sul sito  Ministro per la Coesione Territoriale che riporta la stima degli interventi ai prezzi attuali – argomenta la centralità del bene culturale, i vantaggi concreti della ripartizione pluriennale della fonte di finanziamento sviluppata sulla proiezione della capacità progettuale e di spesa, l’orientamento condiviso con gli attori pubblici proprietari di beni culturali (in particolari le diocesi interessate al recupero di edifici ecclesiastici). 
Il programma di interventi deve essere considerato come uno strumento strategico e di regia delle diffuse necessità di restauro ed espressione delle priorità basate su fonti di finanziamento complementari. 
Secondo quanto stabilito dal Ministero il programma di cui si parla,  inquadra il valore economico, materiale e immateriale, dei beni culturali, quale strumento di potenziale sviluppo, in grado cioè di riattivare il circolo virtuoso tra conoscenza, ricerca, tutela e occupazione, nel promuovere diffusamente l’impresa specializzata nel campo del restauro dei beni culturali.
La prima annualità del programma corrisponde alle priorità d’intervento attualmente individuate e ad un corrispondente fabbisogno finanziario; le annualità successive, conformemente alla formazione dei programmi pluriennali, saranno oggetto di approfondimenti e aggiustamenti, sia per la quantificazione dei finanziamenti, che per l’individuazione dei beni su cui intervenire prioritariamente, anche per occorrenze non prevedibili al momento.
E come si posiziona Lucoli con il suo patrimonio di beni culturali ecclesiastici in questa programmazione strategica?

Cliccare sulla tabella per visionare l’elenco completo degli interventi previsti per i beni culturali
Ad esempio l’Abbazia di San Giovanni Battista dovrebbe essere interessata da finanziamenti per il consolidamento e restauro in una prima tranche nel 2015 con €1.100.000 ed in una seconda nel 2021 con altri €1.100.000.
Ci viene spontaneo ricordare e considerare il valore ufficiale dei primissimi danni stimati all’indomani del terremoto per questo bene storico architettonico che erano valorizzati in €5.190.000 comprendendo sia i danni alla Chiesa che all’Abbazia.
Perché tutto questo tempo per intervenire e perché così pochi fondi che non coprono l’entità dei danni certificati?

Stralci della scheda per il rilievo del danno sismico subito dall’Abbazia di San Giovanni Battista
E’ veramente improbabile che a di stanza di sei e dodici anni dal terremoto, considerando le date previste per gli interventi di restauro, i danni a suo tempo stimati possano essersi ridotti al valore di quanto stanziato al ribasso. 
Ci chiediamo come possano essere state definite le priorità di intervento ed i relativi capitolati di spesa, un esempio tra tutti: la chiesetta rupestre di Peschio Cancelli, peraltro già restaurata ed inaugurata questa estate, come può risultare destinataria di finanziamenti, nel 2018, per ben €500.000? Per quali danni? Ma qualcuno del Ministero per la Coesione Territoriale ci sarà mai andato a vederla?
Chiesa rupestre della Madonna di Peschio Cancelli – foto L. Quartaroli

Abbiamo letto in molti documenti ufficiali che il restauro post sisma del Patrimonio Culturale dell’Aquila e del territorio del cratere doveva prioritariamente passare attraverso i luoghi simbolo di un territorio e l’Abbazia di San Giovanni Battista può certamente annoverarsi in questa categoria. E’ stato questo il tema al centro della prima riunione di coordinamento convocata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, tenutasi all’Aquila alla presenza del direttore Fabrizio Magani, a cui hanno partecipato la Curia dell’Aquila con Don Alessandro Benzi Vicario Episcopale per i Beni Culturali. In quella riunione furono individuati alcuni siti di particolare significato per la storia dei territori e per i quali  iniziare concretamente i procedimenti per il restauro. 

Come mai si è arrivati a definire per il territorio di Lucoli una programmazione che appare evidentemente poco oggettiva e starata?

Ci piacerebbe poter avere delle risposte, soprattutto per quanto riguarda l’Abbazia di San Giovanni Battista che rappresenta un luogo simbolo di Lucoli, che è stato riconosciuto come un “bene comune” infatti, al di là della logica stereotipata di questa definizione, le pietre dell’Abbazia rappresentano un segnatempo e un segnaspazio della Comunità lucolana che vi ritrova da sempre la sua trama storica.
Ringraziamo in anticipo qualunque Ente preposto alla ricostruzione del patrimonio storico artistico dei luoghi di culto del cratere sismico che volesse chiarire le nostre perplessità.
Veduta dell’Abbazia di San Giovanni Battista – foto R. Soldati

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4 comments

marcello 1 Ottobre 2012 - 17:00

Parliamoci chiaro … le allocazioni finanziarie e le tempistiche sono ridicole. Come si puo' pensare di sistemare S.Giovanni con 1.100.000 e spendere 500.000 (dico 500.000 euro !!) per Peschio Cancelli?. Inoltre come si raccordano questi finanziamenti con quelli previsti nei piani di ricostruzione? Quale logica spiega i finanziamenti per S.Giovanni al 2015 e per le 2 chiese di Rocca di Mezzo al 2014?

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amministratore 1 Ottobre 2012 - 17:33

Grazie Marcello dell'intervento.
Conveniamo sui medesimi dubbi, c'è già chi si dissocia da quanto prodotto argomentando che la base dati era stata predisposta dall'Ing. Marchetti e quindi (forse) potrebbe essere opinabile.
Magari prima di rendere esecutivo il piano avrebbe dovuto essere verificato.
La lettura critica dei dati esposti, la nostra pronta comunicazione dei dubbi e delle incoerenze, rappresentate oggi stesso all'Arcidiocesi dell'Aquila dalla nostra Associazione, potrebbero forse rappresentare un primissimo passo. Il piano strategico degli interventi è stato pubblicato solo il 27 settembre u.s. ed ancora non era stato sufficientemente approfondito dagli Enti interessati.
Possiamo assicurare che con pazienza certosina (trattandosi di un'Abbazia ci vuole), non molleremo l'attenzione nei confronti di San Giovanni Battista, ora forti di circa 3.000 firme raccolte per il FAI in grado di evidenziare l'interesse comunitario per questo bene storico architettonico.
Questi sono i finanziamenti espressamente allocati per i beni artistici e culturali, il piano di ricostruzione di Lucoli è prioritariamente e, quasi totalmente, indirizzato verso il risanamento dell'edilizia privata.
Ci auguriamo che l'Arcidiocesi dell'Aquila proprietaria degli edifici di culto sappia ben rappresentare i suoi interessi. Alla Comunità di Lucoli spetta l'onere di sapersi far ascoltare suggerendo le sue priorità locali forse sottovalutate dai poteri decisionali.

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Anonimo 2 Ottobre 2012 - 16:00

Condivido … speriamo che si faccia qualcosa in tempi medio-brevi per luoghi di bellezza ed importanza nazionale come San Giovanni anzichè veder buttati i soldi in opere provvisorie che poco hanno a che fare con territori come quello della vallata lucolana

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amministratore 2 Ottobre 2012 - 16:56

Grazie dell'intervento.
E' anche la nostra speranza. Come Associazione del territorio abbiamo lavorato con entusiasmo, per sviluppare un movimento di opinione ed una coscienza del territorio in merito al valore simbolico, artistico e cultuale rappresentato dall'Abbazia. Useremo il consenso ricevuto sotto forma di firme raccolte per convincere gli Enti preposti ad anticipare la programmazione degli interventi di risanamento e/o ad adottare altre iniziative. Una comunità ha solo la forza della sua motivazione e cercheremo di spenderla bene rappresentandola nelle dovute forme.

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