Foto di alcuni danni causati dal sisma del 2009 al chiostro dell’Abbazia di San Giovanni Battista |
Cliccare sulla tabella per visionare l’elenco completo degli interventi previsti per i beni culturali |
Perché tutto questo tempo per intervenire e perché così pochi fondi che non coprono l’entità dei danni certificati?
Stralci della scheda per il rilievo del danno sismico subito dall’Abbazia di San Giovanni Battista |
Chiesa rupestre della Madonna di Peschio Cancelli – foto L. Quartaroli |
Abbiamo letto in molti documenti ufficiali che il restauro post sisma del Patrimonio Culturale dell’Aquila e del territorio del cratere doveva prioritariamente passare attraverso i luoghi simbolo di un territorio e l’Abbazia di San Giovanni Battista può certamente annoverarsi in questa categoria. E’ stato questo il tema al centro della prima riunione di coordinamento convocata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, tenutasi all’Aquila alla presenza del direttore Fabrizio Magani, a cui hanno partecipato la Curia dell’Aquila con Don Alessandro Benzi Vicario Episcopale per i Beni Culturali. In quella riunione furono individuati alcuni siti di particolare significato per la storia dei territori e per i quali iniziare concretamente i procedimenti per il restauro.
Veduta dell’Abbazia di San Giovanni Battista – foto R. Soldati |
4 comments
Parliamoci chiaro … le allocazioni finanziarie e le tempistiche sono ridicole. Come si puo' pensare di sistemare S.Giovanni con 1.100.000 e spendere 500.000 (dico 500.000 euro !!) per Peschio Cancelli?. Inoltre come si raccordano questi finanziamenti con quelli previsti nei piani di ricostruzione? Quale logica spiega i finanziamenti per S.Giovanni al 2015 e per le 2 chiese di Rocca di Mezzo al 2014?
Grazie Marcello dell'intervento.
Conveniamo sui medesimi dubbi, c'è già chi si dissocia da quanto prodotto argomentando che la base dati era stata predisposta dall'Ing. Marchetti e quindi (forse) potrebbe essere opinabile.
Magari prima di rendere esecutivo il piano avrebbe dovuto essere verificato.
La lettura critica dei dati esposti, la nostra pronta comunicazione dei dubbi e delle incoerenze, rappresentate oggi stesso all'Arcidiocesi dell'Aquila dalla nostra Associazione, potrebbero forse rappresentare un primissimo passo. Il piano strategico degli interventi è stato pubblicato solo il 27 settembre u.s. ed ancora non era stato sufficientemente approfondito dagli Enti interessati.
Possiamo assicurare che con pazienza certosina (trattandosi di un'Abbazia ci vuole), non molleremo l'attenzione nei confronti di San Giovanni Battista, ora forti di circa 3.000 firme raccolte per il FAI in grado di evidenziare l'interesse comunitario per questo bene storico architettonico.
Questi sono i finanziamenti espressamente allocati per i beni artistici e culturali, il piano di ricostruzione di Lucoli è prioritariamente e, quasi totalmente, indirizzato verso il risanamento dell'edilizia privata.
Ci auguriamo che l'Arcidiocesi dell'Aquila proprietaria degli edifici di culto sappia ben rappresentare i suoi interessi. Alla Comunità di Lucoli spetta l'onere di sapersi far ascoltare suggerendo le sue priorità locali forse sottovalutate dai poteri decisionali.
Condivido … speriamo che si faccia qualcosa in tempi medio-brevi per luoghi di bellezza ed importanza nazionale come San Giovanni anzichè veder buttati i soldi in opere provvisorie che poco hanno a che fare con territori come quello della vallata lucolana
Grazie dell'intervento.
E' anche la nostra speranza. Come Associazione del territorio abbiamo lavorato con entusiasmo, per sviluppare un movimento di opinione ed una coscienza del territorio in merito al valore simbolico, artistico e cultuale rappresentato dall'Abbazia. Useremo il consenso ricevuto sotto forma di firme raccolte per convincere gli Enti preposti ad anticipare la programmazione degli interventi di risanamento e/o ad adottare altre iniziative. Una comunità ha solo la forza della sua motivazione e cercheremo di spenderla bene rappresentandola nelle dovute forme.