Recentemente si è svolta all’Aquila la premiazione della Fedeltà al lavoro e del progresso economico, promossa dalla Camera di commercio.
Alla presenza del Sindaco Cialente, molti artigiani e professionisti sono stati premiati e tra questi Pasqualina Iapadre che a Lucoli tutti conoscono perché titolare dell’omonimo ristorante nella Frazione di Casamaina.
La finalità del premio era quella di riconoscere il sistema di piccole imprese radicate sul territorio che creano sviluppo e progresso anche per le famiglie che vi lavorano e crescono intorno a questi esercizi produttivi.
Pasqualina Iapadre con il suo ristorante “Pasqualina” rappresenta uno dei casi emblematici che confermano il trend evidenziato dall’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere che segnala una sostanziale tenuta nella dinamica anagrafica delle imprese a guida femminile: tra settembre 2011 e settembre 2012 – periodo durante il quale lo stock delle imprese italiane si e’ complessivamente ridotto di 29.911 imprese – il numero delle imprese ‘rosa’, seppur ha fatto registrare una lievissima riduzione (593 unita’ in meno, pari a -0,04%), si è attestato però sul valore di 1.435.123 aziende (pari al 23,5% di tutte le imprese italiane).
Il premio fedeltà al lavoro ha chiuso all’Aquila la tre giorni di manifestazioni in occasione dei 150 anni dalla fondazione della Camera di commercio ed è un riconoscimento che annualmente l’ente camerale assegna ai lavoratori con oltre 25 anni di servizio e alle imprese che si sono particolarmente distinte per progetti innovativi.
Fino a qui abbiamo descritto il contesto logico e pubblico di una onorificenza attribuita che non può essere però ben compreso se non si scende nel particolare, nel locale di Lucoli e nel personale di Pasqualina.
Insomma se non arriviamo a parlare di Pasqualina, classe 1956, che nella sua vita ha costruito tantissimo, prima di tutto una bella famiglia (è già plurinonna) e poi un’attività nella ristorazione che è ben conosciuta anche al di fuori dell’Abruzzo e di Lucoli, non diremmo tutto.
Vorremmo raccontare al femminile gli attimi di quotidianità spicciola del lavoro di questa signora, caratterizzati magari, da qualche fotogramma del suo percorso esistenziale e familiare vissuto in un territorio che risente di una stagnazione economica e dove l’infinita capacità rigeneratrice di una donna come lei ha prodotto un orizzonte migliore e dà un’immagine di qualità alla Frazione di Casamaina.
Ma……, Pasqualina è riservatissima.
Ma……, Pasqualina è riservatissima.
Pasqualina ha cominciato la prima sua opera importante nel 1979: si sposò e i due figli sono cresciuti nel luogo di lavoro familiare, prima il bar che si chiamava “Casa di Maino” nel 1984 e, poi, nel 1987 nel ristorante, nato per la sua passione per la cucina; dal 2010, inoltre, l’attività si è sviluppata, affiancata da quella di affittacamere realizzata attraverso il ”Ginepro d’Abruzzo”.
Nel ristorante Pasqualina sono preparati piatti e sapori della cucina locale di tradizione abruzzese legati alle festività e ai momenti di abbondanza, una gastronomia popolare che presenta una varietà sorprendente di sapori gustosi, che le donne di un tempo sapevano creare con sapienza partendo da ingredienti poveri e molto semplici. Tutta la famiglia ha lavorato nella ristorazione anche le due nonne, che fino a qualche tempo fa impastavano a mano.
La cucina di Pasqualina è legata alla memoria del Paese e dell’aquilano, luoghi che hanno fornito le ricette e le loro storie legate alle tradizioni familiari, al ritmo delle stagioni, alle credenze legate all’uso di certi cibi oppure di altri.
Alcune delle materie prime utilizzate provengono dalla coltura di alcune varietà tipiche di granaglie di montagna (i legumi) che stanno divenendo rare sulle tavole cittadine o dalla raccolta delle erbe spontanee, un’altra usanza quasi dimenticata.
Alcune delle materie prime utilizzate provengono dalla coltura di alcune varietà tipiche di granaglie di montagna (i legumi) che stanno divenendo rare sulle tavole cittadine o dalla raccolta delle erbe spontanee, un’altra usanza quasi dimenticata.
Pasqualina non ha avuto mai paura di lavorare, anche oggi che il suo ristorante è conosciuto, si impegna su tutte le attività della gestione, aiutando i collaboratori al bisogno, vivendo le esigenze che la circondano con la sua generosità a testardaggine.
Chi la conosce e ce l’ha descritta rileva proprio questo suo tratto distintivo: la tenacia della sua laboriosità, Pasqualina è un tipo “tosto”, lo si capisce da come si pone verso i suoi clienti: sicura, orgogliosa del suo lavoro, ma estremamente gentile ed ospitale è questo che ha fatto la differenza.
Grazie Pasqualina del bell’esempio al femminile.