In località Secinaro è stato girato questo filmato che evidenzia le difficoltà degli animali alle prese con un inverno duro e con la neve.
Un cinghiale vola sulle rocce per 30 metri, sembra morto e invece poi….riparte.
Cliccate sul titolo “IL VOLO DEL CINGHIALE” per vedere il filmato.
Per gli animali, lupi, volpi, cinghiale, cervi e camosci, spingersi a valle dalle montagne per cercare del cibo, raggiungendo zone abitate dall’uomo è una necessità, ma è anche la normalità perché spesso ci si dimentica che è stato l’uomo ad avvicinarsi alla montagna sempre con più disinvoltura piuttosto che gli animali selvatici ad avvicinarsi a all’uomo. E oggi è diventato un fenomeno sempre più frequente che trova risposta in un ambiente incontaminato spesso messo in pericolo dall’uomo e dalla sua ingerente presenza. Per questo non è più impossibile vedere volpi che mangiano davanti ai ristoranti gli scarti della cucina, oppure i lupi che sbranano – oche provano a farlo – le pecore nelle stalle, o i camosci che attraversano l’autostrada per raggiungere luoghi meno selvaggi e più adatti agli erbivori.
Tutti hanno un destino comune perché sono spinti a quote più basse dalle condizioni climatiche avverse. Per questo si spostano verso aree territoriali più facili da percorrere o dove possono trovare cibo. Le segnalazioni e gli avvistamenti sono sempre di più ma ci sono sempre stati. Solo quando la neve sparirà, il lupo sarà più elusivo e tornerà nei boschi, i cervi torneranno sui monti del parco nazionale d’Abruzzo o sul Monte Velino, e i camosci riprenderanno a mangiare nel loro habitat ideale. E così si grida “al lupo al lupo” e con l’arrivo della neve, nelle aree rurali della Marsica, della Valle Peligna e nelle zone esterne ai parchi abruzzesi, ci sono sempre più casi di avvistamenti di animali selvatici.