Arrivano le prime stelle cadenti dell’anno, le Liridi. Il maltempo del mese scorso ha purtroppo rovinato a molti l’osservazione della cometa Pan-Starrs, nascosta per quasi tutto il tempo da immancabili nuvole.
Ma le Liridi promettono un eccellente spettacolo, con picchi fino a 20 meteore ogni ora. La pioggia meteorica raggiungerà il massimo durante il fine settimana (tra venerdì e la notte tra domenica e lunedì) ma già a partire da oggi 16 aprile sarà possibile avvistare qualche meteora transitare in avanscoperta e fino al 25 qualcun’altra ritardataria.
Pioggia di meteore |
Saranno osservabili da tutto il territorio nazionale, isole comprese,guardando a est verso la costellazione della Lira (da cui prendono il nome), facilmente individuabile perché vi brilla Vega, la stella bianca più luminosa in quella porzione di cielo. L’orario favorisce i nottambuli: dal 19 al 22 il momento migliore è dopo le tre di notte, cioè appena tramontata la Luna, il cui bagliore disturba le osservazioni. Nel 2012 in zone particolarmente buie ne sono state viste anche otto ogni quarto d’ora e nel 1982 le cronache riportano una pioggia di 300 meteore occorsa in pochi minuti.
Ma nessun timore che precipiti sulle nostre teste qualsiasi cosa o che succeda un evento simile all’esplosione del meteorite sugli Urali dello scorso febbraio, che ha suscitato tanto allarmismo.
Lo sciame delle Liridi è generato da particelle molto, molto più piccole (grandi al massimo qualche centimetro) lasciate nello spazio vicino alla Terra dai transiti della cometa Thatcher, che avvengono ogni 415 anni (l’ultima volta, Vittorio Emanuele II veniva incoronato primo Re d’Italia).
Inoltre il fenomeno è conosciuto sin dall’antichità: documentato dai cinesi già 2700 anni fa, si ritiene sia il primo sciame meteorico di cui si hanno notizie storiche.
Se volete un souvenir della serata, armatevi invece di macchina fotografica, con cavalletto e obiettivo a grandangolo (da 20 mm in giù) per coprire quanto più campo visivo possibile. Con pose da 15 minuti, diaframma non tanto aperto e sensibilità ISO 100 (per non saturare l’immagine) è probabile riuscire a catturare la scia di qualche bolide mentre sfreccia sulla volta celeste. Attenzione alle batterie (che si scaricano rapidamente in questa modalità) e alla condensa sul vetro dell’obiettivo.
Si possono anche realizzare filmati con altri mezzi, tenendo l’inquadratura fissa e poi estrapolare gli istanti o i fotogrammi dove compaiono le stelle cadenti. In questo caso, però, la qualità delle immagini non sarà elevata, data la media luminosità delle meteore, paragonabile alle stelle dell’Orsa Maggiore.
Campofelice foto di Roberto Soldati |