“Ma il gergo degli alberi
è un argot più antico
Chi lo sa cosa dicono
quando parlano degli uomini”
Jacques Prévert
«Generazioni di esseri umani, di padri e di figli, di nipoti e di discendenti transitano sotto le loro chiome e si abbeverano nelle ombre, ristorano l’anima e azzerano il pensiero. Si siedono, toccano il legno, si lasciano invadere lo sguardo dai movimenti che il vento anima, accarezzano le foglie e i frutti, i semi e le ramificazioni. Un altro albero cresce dentro di loro e sono pronti ad ascoltarlo, ad ascoltarsi. Lì vibra il centro del mondo» [dal “Sussurro degli alberi”. Piccolo miracolario per uomini radice, Ediciclo Editore].
Valorizzare la bellezza e la biodiversità di una regione è una preziosa occasione di crescita e conoscenza personale, individuale, ma anche un’azione che si sta rivelando fondamentale, economicamente e socialmente, in questo primo periodo di crisi strutturale. Valorizzare i territori, i paesaggi, le connotazioni locali, i parchi pubblici e i giardini botanici, le riserve e i boschi.
L’uomo adulto può riscoprirsi “Homo” o “Phoemina Radix“, iniziando una nuova fase della vita, accendendo quella scintilla di appartenenza al mondo naturale che ci fa riscoprire ciò che siamo, che siamo sempre stati.
Homo Radix, che definizione*! Vuole indicare la ricerca di identità, di valorizzazione delle proprie radici in un paesaggio. All’interno del paesaggio sta l’albero monumentale, l’albero secolare, l’albero di pregio – i “monumenti della natura” come li ribattezzò Alexander Von Humboldt – che rappresenta al meglio l’unione fra le forme di esistenza, simboleggiando concretamente la circolarità della vita. Perché l’uomo è quello che dice di essere ma, innanzitutto, ciò che compie.
La nostra Associazione si occupa da diverso tempo degli alberi monumentali di Lucoli, traendo ispirazione e ricchezza di conoscenze anche da Beti Piotto, nostra socia onoraria, ma, soprattutto, ricercatrice dell’ISPRA, che ha ricevuto lo scorso 13 dicembre la Laurea Honoris Causa da parte della prestigiosa Università Nazionale di Cordoba per i meriti scientifici acquisiti nel settore della conservazione della biodiversità e della protezione dell’ambiente.
Sabato 10 agosto p.v. i nostri soci, come federati Pro Natura, parteciperanno, insieme, a Beti Piotto (tra i relatori del convegno) ed a Mauro Furlani, Presidente della Confederazione Nazionale Pro Natura, alla giornata organizzata presso il Centro Verde di Rosello (CH).
Siamo in piena riserva naturale, nel territorio del Medio Sangro al confine tra l’Abruzzo e il Molise dove scorre il fiume Turcano, l’area ha una superficie di 211 ha. Nella riserva c’è la famosa “Abetina” che si trova in comprensorio montano ad alto valore naturalistico e paesaggistico caratterizzato da scarsa antropizzazione in un’ altitudine che varia tra gli 850 metri e i 1.179 m sul Monte Castellano.
Siamo in piena riserva naturale, nel territorio del Medio Sangro al confine tra l’Abruzzo e il Molise dove scorre il fiume Turcano, l’area ha una superficie di 211 ha. Nella riserva c’è la famosa “Abetina” che si trova in comprensorio montano ad alto valore naturalistico e paesaggistico caratterizzato da scarsa antropizzazione in un’ altitudine che varia tra gli 850 metri e i 1.179 m sul Monte Castellano.
L’intervento di Beti Piotto sarà sulla tematica della biodiversità che rappresenta “un’assicurazione per la vita” perché proprio nella varietà si trova la possibilità di sopravvivenza e di naturale evoluzione per tutti gli esseri. Davanti a eventi negativi come cambiamenti climatici, malattie o siccità, la diversità di specie, la variabilità di risposte all’interno di una determinata specie, le tante e misteriose sinergie tra le forme di vita assicurano la sopravvivenza dove sopravvivrà non il più forte ma il più adatto a una nuova circostanza.
Acquerello di Beti Piotto – Scheda botanica del Frassino
*In parte tratto da: http://homoradixnew.wordpress.com/intro/