La Centrale a Biomasse dell’Aquila dovrebbe sorgere nella zona industriale tra Monticchio e Bazzano, si tratta di un impianto da 4,996 MWe che verrà realizzato dalla Futuris Aquilana (partecipata da Futuris S.p.A. all’ 86% e al 14% da MA&D Power Engineering).
Il problema degli impianti a biomasse è nazionale e c’è un lungo elenco di precendenti in cui la realizzazione delle centrali è stata bloccata da pronunciamenti del Tar. Come in Piemonte, dove il tribunale amministrativo con la sentenza 219 del 2011 ha detto no a una centrale in una zona dove la qualità dell’aria è “quasi ai limiti”.
Come affermava recentemente Legambiente in un comunicato stampa: «Le biomasse possono giocare un ruolo importante nel contributo al fabbisogno energetico regionale e italiano, ma perché questa opportunità venga colta al meglio occorre porre attenzione alle risorse presenti nei territori e alla sostenibilità dei processi: nessuna preclusione, pertanto, nei confronti delle biomasse, a condizione che la portata dei progetti sia valutata in ogni suo aspetto».
Molte le questioni da affrontare per informare e rassicurare i cittadini tra queste ad esempio il piano di approvvigionamento delle biomasse. Più volte si è chiesto di rendere pubblici gli accordi che permetteranno di garantire una corretta gestione della filiera territoriale. Risulterebbe, infatti, fondamentale promuovere una filiera agroenergetica di collegamento con le imprese agricole. Altra importante questione riguarda l’inquinamento atmosferico producibile dalla centrale. Uno studio pubblicato da ricercatori dell’Università dell’Aquila sulle emissioni della centrale ha evidenziato discordanze con il quadro emissivo dichiarato dalla Futuris Aquilana in sede di progetto ed ha alimentato dubbi tra i cittadini.
Un’altra questione riguarda il teleriscaldamento, che rappresenta una opportunità per il territorio e anche una condizione rilevante per la sostenibilità complessiva dell’intervento: il calore generato dall’impianto dovrebbe essere recuperato e utilizzato dalle attività presenti nel Nucleo Industriale di Bazzano e nelle frazioni limitrofe.
Nella conferenza organizzata da Pro Natura l’Aquila si dibatterà intorno a molti aspetti con il contributo di un patologo ambientale, di elementi del Corpo Forestale dello Stato, di un agronomo e di un ingegnere chimico, ognuno con le sue competenze, per offrire nella loro ottiche i tanti tasselli di un mosaico di comprensione complesso.