LE NOZZE DI FELICIANTONIA MARRELLI DEL COLLE NELL’ ANNO 1775

by Amministratore
Nel XVIII secolo, i riti nuziali erano dettati sia dalle convenienze sociali, sia dalle usanze, con predominanza dell’uno o dell’altro a seconda che si trattasse di matrimoni aristocratici o popolari.
Anche la gente di Lucoli non si comportava diversamente.
Nel nostro costante intento di far riaffiorare la memoria della gente che ha vissuto anche fino agli ultimi duecento anni nelle “Ville” di Lucoli svolgiamo un’attività paziente di ricerca di documenti, storie narrate scritte e verbali, disegni e fotogrammi d’epoca.
Non è un’attività semplice la nostra anche se l’Abruzzo si caratterizza per il tenace attaccamento degli uomini alle proprie radici alle forme economiche e sociali (anche contro presumibili pratiche di utilità), la documentazione è comunque carente, circoscritta, spesso difficile da reperire.  
Le fonti inesauribili di notizie sono i notai, gli unici che “scrivevano” ed hanno lasciato tracce indelebili dei nomi e della vita dei tempi passati.
E così ci siamo imbattuti in Feliciantonia Marrelli del Colle (sarebbe bello partire dal suo nome per arrivare ai nostri giorni e capire di chi fosse parente, tra i tanti Marrelli del Colle) che andò sposa a Giuseppantonio Corona di Valle d’Ocre.
Particolare del quadro di Murillo “donne alla finestra”
Nell’atto notarile di Domenico Marcantonio Rietelli di Aquila, stipulato in Aquila, il 13 Gennaio 1775 abbiamo ritrovato i capitoli matrimoniali fra Feliciantonia Marrelli del Colle di Lucoli, e Giuseppantonio Corona di Valle d’Ocre.
Riportiamo il testo integrale del documento.
“Costituiti personalmente avanti di Noi il Reverendo D. Nicola Marrelli del Colle di Lucoli, il quale spontaneamente interviene a quest’atto tanto in suo nome, quanto in nome, e parte del Magnifico Francesco Marrelli su Padre assente, da cui tiene la piena facoltà.
Anzi appiena cautela si obbliga, che per tutto il mese di Giugno del corrente anno 1775 abbia a rattificare il presente pubblico atto, e quanto in esso si contiene, altrimenti vuol esser tenuto de proprio, senzacché possa esser […] d’aver promesso il fatto alieno, animo novandi et eredi da una parte.
E dall’altra il Magnifico Giuseppantonio Corona di Valle d’Ocre, similmente aggendo alle cose infrascritte per se stesso, et eredi.
Quali suddette parti hanno in nostra presenza asserito, come per mezzanità, e trattato de’ communi Amici si è già per la divina grazia conclusa parentela tra essi loro nel modo che siegue.
Primieramente detto Reverendo D. Nicola Marrelli, anche in nome di detto Padre promette, e si obbliga di dare per legitima sposa, e moglie al prefato Giuseppantonio Corona la Magnifica Feliciantonia Marrelli sua sorella utrinque congionta, e quella fare isposare ante faciem Ecclesia per verba vis, et volo (vuoi, e voglio – nda), secondo ordina Iddio, la Santa Madre Chiesa Cattolica Romana, e Concilio di Trento.
Et versa vice esso Magnifico Giuseppantonio Corona parimenti promette, e si obbliga di prendere per sua legitima sposa, e moglie la ridetta Feliciantonia Marrelli, e quella anche isposare ante faciem Ecclesia, come sopra, e sposata che l’averà bentrattarla, e tenerla, come vera, cara, e legitima sposa, e moglie.
Ed a contemplazione di detto matrimonio, ed acciocché detto futuro sposo possa più facilmente sopportare i pesi matrimoniali, e vivere più comodamente nel suo stato: Quindi è, ch’esso Reverendo D. Nicola Marrelli, come fratello, ed anche in nome di detto suo padre, et eredi le assegna, e costituisce le doti, e per essa a detto futuro sposo presente accettante in Ducati 100 in contanti, da soddisfarsi nell’atto dello sposalizio, e questi, oltre li mobili, che si stilano in detta terra di Lucoli, da consegnarsi parimente nell’atto, che si tradurrà detta sposa; con esser tenuto detto futuro sposo rinvestir detti Ducati 100 in contanti, a beneficio di essa sposa, ed eredi, sopra corpi stabili, o annue entrate ad electionen, et capacitatem.

La moneta del tempo: Napoli – Ferdinando IV – 4 Ducati 1765


E di dette doti se ne dichiara esso futuro sposo ben contento, e soddisfatto, senza che altro pretender possa, o domandare sopra i beni paterni tantum, riserbandosi bensì lo stesso l’azione sopra la legitima materna, e beni zierni, e non altrimenti.
Ed in caso di restituzione di dette doti, il che Iddio non voglia, sia tenuto detto futuro sposo quelle restituire a chi spetteranno, cioè li contanti in contanti, o sopra quei corpi, ove saranno rinvestiti, e li mobili nel modo, che si ritroveranno.
E con patto ad invicem convenuto, che in caso, quod absit, che restasse detta futura sposa vedova; in tal caso vuole il medesimo Giuseppantonio Corona, per dimostrare atto di gratitudine, e benevolenza verso la medesima, che sia la stessa Signora, e Padrona unitamente con i figli del suo primo letto, ed altri (deo dante nascituri) di tutti i beni, che lo stesso possiede, e lascierà, convivendo con i medesimi, oltre il frutto delle sue doti, e mantenendo l’abito vedovile.
Ma se passerà a seconde nozze decada in tal caso da detto usofrutto; e possa soltanto ripetere le sue doti: Ma tenendo detto abito vedovile, come sopra, in caso venisse maltrattata, possa in tal caso abbitare senza de’ medesimi figli del primo letto, ed altri nascituri, come si è detto, se venisse anche da questi maltrattata, con usufruttuarsi le sue doti; ed oltre di ciò, che sieno tenuti li medesimi suoi figli a darle un congruo assegnamento da sua pari, durante la sua vita naturale tantum”.

La cifra di 100 ducati non era ingente (ci si sarebbe potuto restaurare il tetto dell’Abbazia di San Giovanni)  ciò indica anche il livello sociale della famiglia “Marrelli”, inseribile, forse, tra i benestanti locali, visto che era rappresentata anche all’interno della compagine ecclesiastica con un proprio componente: Don Nicola Marrelli.
Feliciantonia Marrelli era già stata maritata, era vedova ed aveva anche dei figli, si pensi che peso poteva rappresentare per la sua famiglia di origine, mantenere lei e la sua prole.
Nel nuovo contratto di matrimonio lei è la grande assente la “Magnifica Feliciantonia Marrelli”  non è fisicamente presente, neanche l’essere vedova l’ha emancipata  e, non ha, quindi, avuto voce in capitolo nel poter autoderminare il suo nuovo futuro di moglie, madre dei figli di primo letto, degli eventuali nuovi……neanche con una firma.

Chissà quale sarà stata la sua nuova vita di sposa e di donna?

Catasto Preonciario del 1627 nella villa del Colle sono presenti molti capi famiglia con il nome Marrello
Le famiglie del Colle
Si ringrazia Fernando Rossi per l’opera di ricerca storica che con grande motivazione compie a beneficio delle Comunità.
 

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