Dal punto di vista sensoriale, l’olfatto è uno dei più potenti strumenti di conoscenza che l’uomo abbia per decifrare il mondo che lo circonda. Gli odori possono stimolare la fame, repellerci, metterci in allerta, rivestono un ruolo importantissimo nello sviluppo dell’attrazione sessuale e, come Proust ha brillantemente illustrato, sono il modo più semplice (e doloroso) per viaggiare indietro nel tempo. Eppure, dei nostri cinque sensi, l’olfatto (insieme al gusto) è il meno sfruttato in ambito tecnologico. Al giorno d’oggi abbiamo le tasche piene di dispositivi che ci consentono di immortalare una quantità smodata di suoni, immagini, immagini in movimento, dispositivi con cui ci interfacciamo principalmente attraverso il tatto.
Ma c’è qualcuno che si è messo in testa di colmare questa lacuna tecnologico-sensoriale. Quel qualcuno si chiama Amy Radcliffe ed ha sviluppato il primo prototipo di un dispositivo chiamato Madeleine (il riferimento a Proust è fin troppo evidente) che nelle intenzioni della sua inventrice dovrebbe essere l’equivalente olfattivo di una fotocamera.
Ci piace trattare questa notizia pensando alle molte specie odorose presenti nel Giardino della Memoria di Lucoli.
La macchina Madeleine |
A prima vista, Madeleine ha l’aspetto di un marchingegno senza tempo, che potrebbe appartenere a un’era pre-industriale come a un futuro steampunk. Per “fotografare” un determinato odore, il dispositivo della Radcliffe sfrutta una tecnica chiamata spazio di testa che consiste nel sigillare ermeticamente la fonte della fragranza da intrappolare per poi far passare gas inerti nel contenitore sigillato. Durante questa fase di esposizione il gas cattura microscopiche particelle dell’oggetto da “fotografare”, questo consente in una seconda fase di recuperare il gas marcato e sequestrare le particelle odorose in una speciale “trappola olfattiva” composta da una piccolo pezzo di Tenax , un materiale polimerico poroso in grado di catturare le particelle odorose. Una volta concluso questo processo, il fotografo olfattivo dovrà inviare il campione a un laboratorio dove sarà sottoposto a una gascromatografia-spettrometria di massa, così da poter isolare le particelle che producono l’odore desiderato.
Insomma, il processo non è esattamente immediato quanto scattare una fotografia. Non bastesse, un fotocamera olfattiva come Madeleine (da alcuni chiamata scentography camera) richiede tempi di esposizione assai dilatati. Qualche minuto nel caso di un oggetto piccolo e contenibile (ad esempio una pesca), intere giornate nel caso di una fragranza dispersa nell’aria (come l’odore del pane appena sfornato).
Quello della Radcliffe non è un vero e proprio traguardo, dal momento che la tecnica “spazio di testa” esiste almeno dagli anni ottanta e già altri hanno tentato di sviluppare dispositivi simili a Madeleine. La soluzione ideata dalla designer inglese però ha un approccio amatoriale unico, che ricorda un po’ i tempi in cui per scattare e sviluppare una fotografia erano necessarie diverse fasi e tempi di lavorazione non indifferenti.
In un futuro in cui sarà possibile catturare e immortalare un odore con la stessa semplicità con cui si posta una foto su Instagram, probabilmente finiremmo per inflazionare, e quindi togliere valore, a un’esperienza (quella olfattiva) che fino ad oggi è stata grossomodo irriproducibile.
Normalmente i campioni di interesse sono oggetti odoriferi come piante, fiori e cibo. Inoltre, tecniche simili sono usate anche per analizzare le fragranze di luoghi e ambienti come negozi di tè e segherie: dopo che i dati sono stati analizzati, le fragranze possono quindi essere ricreate da un profumiere.
I fiori di Elicriso del Giardino della Memoria |
Le specie odorose presenti nel giardino della memoria di Lucoli sono:
Lavanda Lavandula L. è un genere di piante appartenenti alla famiglia della Lamiaceae che comprende circa 40 specie,
Elicriso Helichrysum italicum – Asteraceae;
Menta (genere Mentha) appartiene alla famiglia delle Labiate (Lamiaceae);
Salvia Salvia officinalis (la salvia in senso stretto);
Maggiorana (Origanum majorana),
Origano (Origanum spp.).
Per saperne di più:
1. ^ Kaiser, Roman (1997). Environmental Scents at the Ligurian Coast. Perfumer & Flavorist 22: 7–18.
2. ^ Knudsen, Jette T. (1993). Floral scents—a checklist of volatile compounds isolated by head-space techniques. Phytochemistry 33: 253–280.
3. ^ Sell Charles (Ed.); Karen Jenner, Chapter 14. The Search for Fragrance Ingredients in The Chemistry of Fragrances, 2nd, Royal Society of Chemistry Publishing, 2005, 254–293. ISBN 978-0-85404-824-3
4. ^ Sell Charles (Ed.); Robin Clery, Chapter 12. Natural Product Analysis in the Fragrance Industry in The Chemistry of Fragrances, 2nd, Royal Society of Chemistry Publishing, 2005, 214–228. ISBN 978-0-85404-824-3