Il pannello ideato per il sesto anniversario del sisma che illustra il progetto botanico del Giardino della Memoria |
Un lavoro lungo e di precisione che ha richiesto diversi sopralluoghi.
La struttura in ferro per contenere il pannello ceramico ideata dal Fabbro |
“ju ferraru” Giuseppe Aliucci |
Quello del fabbro è uno dei mestieri più considerati e apprezzati dalla gente comune sia per la sua incommensurabile utilità sia per le grandi capacità e i grossi sforzi fisici di cui ha sempre dato prova, per cui nessuno più di lui, a nostro parere, merita l’appellativo di “mastro”.
Lo chiamavano nel Regno delle due Sicilie “forgiaru”, proprio per dare l’idea del vero artista che “forgia”, modella, plasma, manipola un materiale alquanto difficile quale è il ferro, riuscendo, nel contempo, a creare vere e proprie opere d’arte. Lo stesso termine “fabbro” deriva dal latino “faber” che significa abile, quindi, uomo capace di prendere un pezzo di ferro e di trasformarlo nella figura o nella forma che più desidera.
Nel 1954 l’emissione della moneta da 50 lire con la riproduzione, sul lato frontale, dell’effigie del fabbro (“Vulcano”) nell’atto di battere il martello sull’incudine, lo ha elevato, di fatto, a simbolo dell’Italia che lavora e che produce.
Peppe Aliucci, lavora a Pagliare di Sassa e ci ha aiutati: questo per noi non ha prezzo.
Siamo dei volontari con tanta buona volontà ma con pochi mezzi, tanto abbiamo fatto con le nostre sole forze, ma senza l’aiuto di persone come Peppe, che credono in noi e nel nostro progetto, non potremmo andare avanti.
Lui ci ha fatto sentire nel giusto.
Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia.
Grazie Peppe!
Peppe Aliucci nella sua officina a Pagliare di Sassa (foto di Fabrizio Soldati) |