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L’Aquila: 2 milioni per lavori, 8 indagati
Per ottenere contributi per lavori post terremoto avrebbero ingannato lo Stato e i condomini di uno stabile di Lucoli.
L’Aquila: 2 milioni per lavori, 8 indagati tra i quali ci sono il responsabile tecnico del Comune di Lucoli Emidio Ammannito e l’imprenditore di Scoppito Carmine D’Alessandro, accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti. I fatti si riferiscono ai lavori realizzati in un condominio e pur di ottenere il contributo di 2 milioni e 200 mila euro avrebbero ingannato lo Stato e i condomini del palazzo. Le otto persone avrebbero certificato falsamente la regolare esecuzione dei lavori e degli stessi controlli sul materiale. Secondo l’accusa è stata certificata l’esistenza di strutture portanti antisismiche per ottenere il finanziamento. Gli altri indagati nell’inchiesta oltre a Ammannito e D’Alessandro, tra rappresentanti legali della ditta appaltatrice, quelle subappaltatrici, direttori dei lavori e l’amministratore di condominio, sono Giulio De Martino, Michelino Duracchio, Ulderico Perrone, Claudio Sacchi, Biagio Abruzzese e Luigi Afeltra.
2 comments
Beti Piotto ha detto:
ANCHE SE LO DISSE QUALCUNO A ME NON TROPPO SIMPATICO, E' UN PENSIERO "GRANDE COME UNA CASA": arriverà un giorno in cui saremo orgogliosi di essere onesti.
Quando verrà quel giorno??
Grazie della Risposta.
Mi piace aggiungere un altro spunto di riflessione con l'articolo Di Giustino Parisse, che ringrazio in anticipo, pubblicato sul Centro NEL BLOG SUL TERREMOTO.
"TERREMOTO, NON DISTURBARE IL MANOVRATORE
Da qualche tempo all'Aquila si respira un clima che sfiora l'omertà. Chi disturba il manovratore viene screditato e velatamente “avvertito”.
E' l'ennesima puntata di "Come lucrare sul terremoto in base alla legge e vivere felici".
UN PALAZZO E LA CRESTA SUI FONDI
Immaginate un grande palazzo settecentesco nel centro storico dell'Aquila. Prima del sisma già aveva qualche problema dovuto al tempo. Nel piano terra tanti negozi (in affitto), sopra qualche appartamento abitato da famiglie. Arriva il terremoto e viene richiesto allo Stato un indennizzo di quasi 24 milioni che potevano diventare anche di più per ulteriori interventi su elementi architettonici di particolare pregio (in altri casi, sempre all'Aquila, è successo). Una cifra enorme se si pensa che per rifare le frazioni dell'Aquila più colpite dal sisma (per esempio Onna, Tempera, San Gregorio, Bazzano) si spenderanno in media dai 60 agli 80 milioni. Oggi la magistratura scopre che almeno 900.000 mila euro di quel denaro non era dovuto e ora sono finiti sotto inchiesta ditta e proprietari. Su questo blog la vicenda di quel palazzo e dell'enorme esborso di denaro pubblico per un palazzo privato (se pur vincolato) era stato segnalato più volte. L'inchiesta farà il suo corso ma oggi emerge quantomeno un malcostume che conferma che la notte del terremoto a ridere (se pur metaforicamente) non era solo il noto imprenditore Piscicelli. Alla faccia delle 309 vittime e del dolore infinito di chi è condannato a vivere.
……potremmo continuare.
ringraziamo Giustino Parisse per aver potuto usare le sue parole.