E’ stata costituita a L’Aquila da circa 150 soci fondatori provenienti soprattutto dalla zona dell’Aquilano la nuova Associazione ecologista “Appennino Ecosistema”. Si tratta della prima entità associativa che si propone come scopo fondamentale quello di proteggere ecosistemi e specie montane con base all’Aquila. I pilastri delle attività di Appennino Ecosistema saranno la base rigorosamente scientifica e la pretesa del rispetto e dell’attuazione di tutte le normative in campo ambientale, a livello internazionale, europeo, nazionale e regionale. Scopo fondamentale di Appennino Ecosistema sarà infatti la protezione degli ecosistemi e delle specie montane, con priorità assoluta rispetto alle attività umane nelle aree protette, utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica. Tre gli scopi primari dell’Associazione:
1) ribaltare l’attuale modello di gestione del territorio basato sul concetto di “riserve” protette in un territorio ampio e mal gestito, per affermare un nuovo modello di gestione razionale e integrata di tutto il territorio, applicando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica, le conoscenze di base sulla biodiversità, nonché le misure previste dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (adottate ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, e quindi vincolanti per tutti gli organi dello Stato a partire dal 2010 e dal 2014);
2) lanciare un grande piano di ripristino ambientale e risanamento di tutto il territorio, per aumentarne resistenza e resilienza (anche in termini di politiche di adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici);
3) promuovere l’applicazione di un nuovo modello di gestione del territorio partendo dall’area Appenninica, una delle “eco-regioni” con le più alte concentrazioni di valori ecologici, di biodiversità, di ecosistemi ancora in parte integri ma, allo stesso tempo, fortemente minacciata da devastanti progetti infrastrutturali. Tra le prime iniziative che saranno lanciate nei prossimi giorni, nuove proposte sulla gestione delle risorse ecologiche del Gran Sasso e del Velino-Sirente. Per raggiungere i propri scopi, Appennino Ecosistema può contare sul solido supporto di un Consiglio scientifico di alto profilo, composto da 22 esperti nel campo dell’ecologia, della botanica, della zoologia, della geologia, delle scienze forestali e di quelle giuridiche.
1) ribaltare l’attuale modello di gestione del territorio basato sul concetto di “riserve” protette in un territorio ampio e mal gestito, per affermare un nuovo modello di gestione razionale e integrata di tutto il territorio, applicando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica, le conoscenze di base sulla biodiversità, nonché le misure previste dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (adottate ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, e quindi vincolanti per tutti gli organi dello Stato a partire dal 2010 e dal 2014);
2) lanciare un grande piano di ripristino ambientale e risanamento di tutto il territorio, per aumentarne resistenza e resilienza (anche in termini di politiche di adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici);
3) promuovere l’applicazione di un nuovo modello di gestione del territorio partendo dall’area Appenninica, una delle “eco-regioni” con le più alte concentrazioni di valori ecologici, di biodiversità, di ecosistemi ancora in parte integri ma, allo stesso tempo, fortemente minacciata da devastanti progetti infrastrutturali. Tra le prime iniziative che saranno lanciate nei prossimi giorni, nuove proposte sulla gestione delle risorse ecologiche del Gran Sasso e del Velino-Sirente. Per raggiungere i propri scopi, Appennino Ecosistema può contare sul solido supporto di un Consiglio scientifico di alto profilo, composto da 22 esperti nel campo dell’ecologia, della botanica, della zoologia, della geologia, delle scienze forestali e di quelle giuridiche.
Scopi primari dell’Associazione
Ribaltare l’attuale modello di gestione del territorio basato sul concetto di “riserve” protette in un territorio ampio e mal gestito, per affermare un nuovo modello di gestione razionale e integrata di tutto il territorio. Estendere quindi il modello di gestione delle aree protette (a livello europeo, nazionale e regionale), a tutto il territorio nazionale, applicando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica, le conoscenze di base sulla biodiversità, le misure previste dalla “Strategia Nazionale sulla Biodiversità” (adottata ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il 7 ottobre 2010, nonché quelle contenute nella “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” (adottata ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il 30 ottobre 2014, http://www.minambiente.it/pagina/adattamento-ai-cambiamenti-climatici-0). Occorre procedere al riassetto completo del territorio, con priorità al ripristino di condizioni ambientali di equilibrio, riorganizzando la destinazione d’uso del territorio, utilizzando la rete delle aree protette attuali come sistema intorno al quale far crescere l’estensione del territorio gestito con criteri razionali.
Lanciare un grande piano di ripristino ambientale e risanamento di tutto il territorio, per aumentarne resistenza e resilienza (anche in termini di politiche di adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici). L’adattamento al cambiamento climatico dei nostri ecosistemi può essere ottenuto soltanto migliorando e mantenendo lo stato di salute e di vitalità dei sistemi naturali. Solo sistemi naturali in condizioni di salute e vitalità possono aiutare i processi di adattamento ai mutamenti climatici e costituire la base fondamentale per il “ben-essere” dei sistemi umani. Dove i sistemi naturali sono degradati e vulnerabili, si abbassano significativamente le capacità di reazione anche da parte dei nostri sistemi sociali. Ciò significa soprattutto, prima di impostare qualsiasi approccio tecnologico-infrastrutturale come reazione all’adattamento, favorire la tutela e corretta gestione del nostro patrimonio naturale, “ricollegandolo” ad operazioni di ripristino ecologico, realizzare un sistema di reti ecologiche che possano favorire le capacità di resistenza e resilienza dei sistemi naturali. È necessaria una sola “grande opera pubblica”: il risanamento di tutto il territorio. Un’opera simile lo renderebbe meno vulnerabile ai mutamenti climatici e rafforzerebbe le nostre capacità di resistenza ad essi.
Promuovere l’applicazione di un nuovo modello di gestione del territorio partendo dall’area Appenninica, una delle “eco-regioni” con le più alte concentrazioni di valori ecologici, di biodiversità, di ecosistemi ancora in parte integri ma, allo stesso tempo, fortemente minacciata da devastanti progetti infrastrutturali, terremoti, frane e altri dissesti idrogeologici.
CONSIGLIO SCIENTIFICO
Nome
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Titolo
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Paese
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CV
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Acosta Alicia
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ecologa
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Italia
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Agostini Silvano
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geologo
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Italia
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Boero Ferdinando
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ecologo
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Italia
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Bologna Marco
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zoologo
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Italia
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Bulgarini Fabrizio
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naturalista
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Italia
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Canullo Roberto
|
ecologo
|
Italia
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Conti Fabio
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botanico
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Italia
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Di Plinio Giampiero
|
giurista
|
Italia
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Ferri Vincenzo
|
zoologo
|
Italia
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Graziani Carlo Alberto
|
giurista
|
Italia
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Krause Kinga
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ecologa
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Polonia
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Matteucci Giorgio
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naturalista
|
Italia
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Nimis Pierluigi
|
ecologo
|
Italia
|
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Pedrotti Franco
|
botanico
|
Italia
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Pezzotta Marco
|
geologo
|
Italia
|
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Pignatti Sandro
|
ecologo
|
Italia
|
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Pugnetti Alessandra
|
ecologa
|
Italia
|
|
Stanisci Angela
|
ecologa
|
Italia
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Tassi Franco
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conservazionista
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Italia
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Theurillat Jean-Paul
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ecologo
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Svizzera
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NoiXLucoli Onlus ha aderito alla nuova Associazione nel rispetto del seguente articolo del suo statuto:
http://www.rete8.it/cronaca/231associazione-ecologista-appennino-ecosistema75472/
http://appenninoecosistema.org/ngg_tag/majella/nggallery/slideshow
http://appenninoecosistema.org/ngg_tag/majella/nggallery/slideshow