La coturnice, il moriglione, la pavoncella, la tortora selvatica, il tordo sassello.
Eppure in Italia è ancora possibile cacciarli.
L’importante studio di Birdlife dal titolo “Birds in Europe” (giunto al terzo aggiornamento) dimostra quanto sia drammatica la situazione per queste specie a livello europeo, e quanto il loro declino possa compromettere la biodiversità.
La Lipu ha chiesto di intervenire con la massima urgenza ad Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), regioni, ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, chiedendo di escludere senza esitazioni queste cinque specie dalla lista delle specie cacciabili in Italia. Oggi in Italia si possono cacciare troppe specie (ben 36!) anche quelle considerate in cattivo stato di conservazione.
Soffermiamoci sulla Coturnice. Qualche tempo fa nell’area del Monte Ocre, furono fermati dei bracconieri ai quali furono sequestrate le armi che erano a caccia di coturnici. La zona è caratterizzata da praterie naturali e habitat rupestri a elevata biodiversità e valore ambientale in quanto ricche di specie animali e vegetali di particolare pregio, questa zona si trova al centro dell’areale di diffusione della coturnice (Alectoris graeca ssp. saxatilis), specie fortemente minacciata e protetta a livello europeo dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Tale entità, endemica degli Appennini Centrali, conta un totale di appena poche centinaia di individui. Le popolazioni di questi uccelli del Massiccio del Velino (del quale l’area in questione costituisce la parte più settentrionale) sono tra quelle più importanti dell’intero areale di diffusione della specie, in quanto ne costituiscono il principale “serbatoio biologico”.
La principale minaccia alla conservazione della specie è considerata proprio la pressione venatoria. In base al Calendario Venatorio 2016-2017 della Regione Abruzzo ed a quello dell’Amministrazione Provinciale dell’Aquila, si ricorda che la caccia a tale specie è consentita con le seguenti osservazioni:
“CAPO E) CACCIA ALLA COTURNICE
La caccia alla Coturnice (Alectoris graeca) è esercitabile dal 1 ottobre al 30 novembre 2016 nei soli giorni di giovedì, sabato e domenica, esclusivamente con le seguenti prescrizioni : a. La caccia alla Coturnice è consentita nei soli Distretti di gestione individuati dalle Province/Regione tramite dettagliate cartografie che saranno rese disponibili sul sito istituzionale degli ATC; b. L’apertura per le specie di cui al Capo B punto 1 nei Distretti di gestione per la caccia alla coturnice è consentita dal 1° ottobre; c. Il prelievo è consentito sulla base di Piani di abbattimento che abbiano ottenuto il parere favorevole dell’ISPRA e modalità operative predisposti a cura degli ATC sotto il coordinamento tecnico delle Province ai sensi della L.R. 10/2004, art. 30, comma 7; d. Nella ZPE del PNALM la specie è cacciabile con le seguenti prescrizioni: la caccia può essere esercitata nelle giornate fisse di mercoledì, sabato e domenica; e. Nella ZPE del PNALM, nelle zone SIC e ZPS sono consentiti l’utilizzo e la detenzione esclusivamente di munizioni spezzate; ciascun equipaggio può utilizzare al massimo due cani delle razze da ferma o da cerca, f. All’atto del prelievo di ogni coturnice il cacciatore è tenuto, oltre alla registrazione dell’abbattimento, ad inviare comunicazione telefonica o SMS all’ATC competente per territorio, specificando i propri dati anagrafici, ora di abbattimento e distretto di gestione sul quale è avvenuto il prelievo. g. I cacciatori interessati al prelievo della coturnice e che non vi hanno partecipato nella precedente stagione venatoria 2015-2016, entro il 16 settembre 2016, sono tenuti a comunicare all’ATC in cui sono iscritti o ammessi, a mezzo di specifica scheda di “partecipazione al prelievo di coturnice”, i propri dati anagrafici completi di recapito telefonico, su un modello di scheda predisposto congiuntamente dagli ATC e comunicato alla Provincia. h. Il prelievo della coturnice è consentito ai soli cacciatori che hanno frequentato i seminari formativi sulla specie organizzati dagli ATC, di concerto con la Provincia e ISPRA, che sono residenti o nativi nella Regione Abruzzo e che dopo i seminari formativi hanno provveduto alla compilazione e presentazione della scheda di partecipazione al prelievo. i. Gli ATC sono tenuti ad aggiornare i dati degli abbattimenti e a darne tempestiva comunicazione a tutti i cacciatori che partecipano al prelievo, a mezzo pubblicazione sulla piattaforma informatica della Regione, sul sito internet dell’ATC e a mezzo SMS, per evitare lo sforamento del tetto di prelievo previsto per ogni distretto di gestione. Gli ATC possono inoltre adottare ulteriori provvedimenti finalizzati a comunicare i raggiunti limiti di prelievo”.
Il territorio della Foresta Demaniale Regionale, ove vivono molti esemplari è esteso 435 ettari da 1.320 metri di quota alla cresta del Monte Ocre (m 2.209), è interamente compreso in quello del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino e in due aree della Rete europea Natura 2000 (il Sito di Interesse Comunitario n. IT7110206 “Monte Sirente e Monte Velino” e la Zona di Protezione Speciale n. IT7110130 “Sirente Velino”).
Tortora selvatica altra specie minacciata |
Per chi fosse interessato all’avifauna informiamo che il 20 maggio a Parma sarà realizzato il Convegno “Birds in Europe 3” sullo stato di conservazione degli uccelli in Europa, frutto di un lavoro durato più di dieci anni che ha coinvolto scienziati, ornitologi e tutti i partner europei di BirdLife International.
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