Seppure con modalità diverse rispetto al lontano passato, la domesticazione è da considerarsi un’attività tuttora in atto. Infatti, il miglioramento genetico, fase conclusiva della domesticazione, è un’opera permanente che oggi impegna agricoltori, ricercatori e imprese nell’ottenimento di varietà coltivate rispondenti ai più svariati obiettivi e necessità della società e dei mercati.
Il personaggio del libro preso a base della didattica “Nadeema” (illustrazione di Gioia Marchegiani) |
Un disegno realizzato da un alunno in cui si vede il seme che germina |
- Origine dell’uomo 200.000 anni fa e la “conquista” del pianeta;
- caratteristiche dell’uomo che hanno consentito tale impresa;
- una donna la prima agricoltrice, un uomo il primo allevatore, perché?
- Le conseguenze della sedentarietà;
- la selezione delle piante operata dagli agricoltori è sempre favorevole alla natura?
- Perché alcuni animali non possono essere addomesticati e altri sì?
- La selezione non è un impoverimento della diversità biologica? Che dobbiamo fare per evitarlo?
La proiezione dei lucidi e la docenza di Beti Piotto |
La docente, i bambini, gli insegnati e il nostro presidente Rita Mikucionyte |
I lavori svolti dai bambini |
La giornata del 31 ottobre ha dato il via ad una sperimentazione che proseguirà per tutto l’anno scolastico e vedrà le maestre ed i bambini affrontare i temi della semina e del raccolto. Sarà un programma scolastico che insegnerà ai bambini alcuni fatti fondamentali della vita: soprattutto che un ecosistema non genera rifiuti, dato che gli scarti di una specie sono il cibo di un’altra; che la materia circola continuamente attraverso la rete della vita; che l’energia che alimenta questi cicli ecologici deriva dal sole; che la diversità garantisce la capacità di recupero; che la vita sin dai suoi primordi, più di tre miliardi di anni fa, non si è diffusa in tutto il pianeta con la lotta ma con la collaborazione, l’associazione e la formazione di reti.