L’Aquila. Si è parlato dell’esperienza e dell’opportunità di sviluppo che offre il progetto Il Cammino del Perdono dell’omonima DMC del Movimento Celestiniano dell’Aquila, nel corso dell’incontro svoltosi sabato 17, pomeriggio, all’Aquila a Palazzo dell’Emiciclo, promosso dalla Regione Abruzzo ed aperto in particolare ai Sindaci e agli operatori dei territori coinvolti dal progetto di promozione turistica. Alcuni nostri soci hanno partecipato. Sulle tracce degli antichi avvenimenti storici risalenti al XIII secolo in chiusura dell’epoca medievale, il Movimento Celestiniano ha ricostruito, secondo l’attuale visione geografica ed ambientale, quei percorsi spirituali ed umanistici che hanno caratterizzato quell’epoca tanto intensa quanto ricca di contrasti. Il Cammino del Perdono nasce dal desiderio di riscoprire quegli elementi e quei personaggi che favorirono la riappacificazione tra popoli da secoli in guerra a causa delle famigerate Crociate Cristiane. Tra i luoghi più importanti dell’epoca, e sulla storia e la vita di San Pietro Celestino V e delle altre figure importanti di quel periodo (Federico II, il Sultano ElKamil, San Francesco D’Assisi), nascono cinque stupendi quanto unici percorsi turistici che attraversano mete sconosciute alle masse e garantiscono un viaggio non solo fisico, ma emotivo e trascendentale. Dei cinque rami che il progetto del cammino del Perdono prevede: Sui Passi di Celestino, Sui Passi dei Papi, Sui Passi dei Pastori, Sui Passi di Francesco e sui Passi del Sapere ad oggi i primi tre sono perfettamente fruibili e pronti per ospitare i pellegrini che vorranno percorrerli, quello dedicato a San Francesco è fermo a causa del sisma del 2016 mentre per il quinto: Sui Passi del Sapere è in corso di realizzazione la guida al percorso. “La Regione Abruzzo sta puntando su progetti di promozione turistica come Il cammino del Perdono”, ha spiegato l’assessore regionale Lorenzo Berardinetti, “Io sono da sempre promotore e sostenitore dei cammini e di questo genere di iniziative che consentono, a un pubblico vasto e di tutte le età e provenienze geografiche, di entrare in contatto con le eccellenze del nostro territorio. Attraverso questa idea, infatti, abbiamo la possibilità di conoscere, scoprire e apprezzare zone dalle bellezze culturali, naturalistiche e architettoniche spesso sconosciute e per questo intatte. Il progetto presentato oggi è un fatto assolutamente concreto e questo produce una micro economia particolarmente utile alla nostra Regione e ai nostri comuni. In questi anni la mia attenzione sul tema è sempre stata elevata, ed a testimonianza di ciò vi sono gli sforzi prodotti in campo normativo che hanno fruttato una serie di leggi e regolamenti atti a sviluppare attività analoghe, non ultimo il regolamento che la giunta regionale a giorni prenderà in esame”.
Il Cammino del Perdono è stato dunque presentato come un’importante opportunità di promozione e sviluppo del territorio “…che crea comunità”, ha spiegato Piero Paolo Giorgi coordinatore del Movimento Celestiniano, “cioè crea le condizioni per una condivisione di sviluppo locale attorno ad un’idea che ha radici molto profonde. Radici che provengono da un assetto socio culturale che secolo Celestino V propose. In termini attuali il progetto risponde alle moderne esigenze di un turismo compatibile, ecosostenibile e socialmente allettante”.
L’idea dei “percorsi del perdono” viene oggi riproposta dopo essere stata presentata con una pubblicazione del Comune dell’Aquila, nel 2012, dal Sindaco Cialente.
La pubblicazione prevedeva anche uno specifico spazio dedicato alle Chiese di Lucoli.
Queste iniziative pubbliche nascono dall’esigenza di valorizzare e promuovere l’identità del territorio aquilano, ma una rete di operatori del territorio, religiosi e/o turistici, deve però, essere in grado di sviluppare sinergie per realizzare questo tipo di turismo.
E ciò a Lucoli, dal 2012, non è accaduto. Le presenze di fedeli vengono annoverate per l’Abbazia di San Giovanni Battista, che pur essendo interessata da lavori di restauro e messa in sicurezza, ha sempre ospitato attività di culto, costanti e partecipate, anche da parte di persone provenienti da diverse località dell’Abruzzo. La partecipazione dei fedeli si è anche tradotta in attività di volontariato volte a preservare in pulizia ed ordinata manutenzione il bene storico architettonico e l’area circostante che è una delle più belle di Lucoli.
La Regione ha dato un nuovo impulso occorrerebbe impegnarsi su dei piani concreti per favorire le presenze di fedeli interessati a questo tipo di turismo.