Il Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli è un luogo molto amato dai volontari che lo accudiscono e non solo da loro.
E’ un monumento verde nato dalla solidarietà di molti e dedicato alle vittime del terremoto d’Abruzzo del 2009, in dieci anni è divenuto anche un “libro” vivente che contiene tante storie di piante, anche quelle delle mele che raccontano le vicissitudini delle loro esistenze nell’Appennino Aquilano. Anche la storia di altre specie come quella del rosmarino che gli antichi chiamavano la “rugiada del mare” e che difendeva le case dal male, era di buon auspicio per gli sposi, era l’erba della memoria, era l’elisir della giovinezza e nel nostro monumento verde si dispiega sulla muraglia. La storia del Gelso che vegeta nel Giardino, propagato da quello ultracentenario che vive di fronte l’Abbazia di San Giovanni: il morus nigra, il “moro” dei contadini. Per una tradizione antichissima e leggendaria il colore delle “more” (bianche o nere) è fatta risalire a una triste faccenda d’amore che accadde in Babilonia, come documentò Ovidio, quella tra Piramo e Tisbe. I gelsi neri portano il lutto dei due innamorati, così pensavano i romani e non potevano prevedere che ai giorni nostri i morus nigra si stanno estinguendo mentre i gelsi cinesi (con more bianche) si diffondono.
Veduta del Giardino e dell’Abbazia di San Giovanni Battista (foto Manieri) |
Cultivar Melo Zitella |
Trascorso un anno ci siamo ritrovati per lavorare alla manutenzione del Giardino come volontari dell’era Covid.
Restauro della “casa” dei nomi delle vittime del sisma del 2009 |
Realizzata una nuova aiuola all’interno del Giardino e nuove panchine che godranno dell’ombra della quercia. |
La cura degli alberi: il Sorbo domestico adottato dagli amici californiani Ruth White ed Alan Block aveva bisogno di sostegni.
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Dopo una giornata di lavoro la foto ricordo |
Ringraziamo i Professori Giuseppe D’Annunzio e Fernando Lucchese per averci visitato al Giardino |
Cultivar Melo cipolla |