Abbiamo voluto riprendere questo interessante articolo dalla rivista “INNESTI” perché i nostri soci da ben dodici anni realizzano attività di recupero di oggetti e li trasformano per rendere accogliente il Giardino della Memoria di Lucoli, basti pensare ad esempio alle panchine realizzate con le macerie del terremoto o all'”hotel degli insetti” relizzato con legno d’avanzo.
NoiXLucoli come Associazione crede nella bontà del modello dell’economia circolare e le attività che realizza implicano, per quanto possibile, condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti. In questo modo si vuole estendere il ciclo di vita degli oggetti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
“Per scegliere esperienze virtuose occorre anzitutto conoscerle”: proprio da questa riflessione inizia nel 2016 il viaggio nell’Italia dell’economia circolare. Perché il progetto nasce dall’intelligenza collettiva del CDCA, primo Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, che ha fatto della mappatura il suo strumento specifico per la diffusione di conoscenza sulla giustizia ambientale. Dopo aver censito e raccontato per anni i conflitti ambientali che insistono sui nostri territori, è venuta spontanea la scelta di usare un atlante web anche per mettere in rete e dare visibilità a chi fa economia realizzando processi di produzione e servizi virtuosi, a minimo impatto, equi e ad alto valore sociale e territoriale.
Prima del lancio si è lavorato alla definizione di quella che è l’economia circolare: un sistema economico equo, basato sull’uso e il riuso consapevole dei beni e delle risorse e quindi sulla prevenzione dei rifiuti, che parta dalla progettazione di beni che possano durare il più a lungo possibile grazie anche a servizi di cura e condivisione. Grazie alla collaborazione con il comitato scientifico è stata elaborata la griglia dei criteri della circolarità, organizzati in dieci dimensioni: sette dimensioni di circolarità e tre dimensioni di sostenibilità ambientale e sociale.
Oggi l’Atlante conta oltre 280 realtà da Nord a Sud Italia.
Chi consulta l’Atlante compie un viaggio tra imprese, cooperative sociali, associazioni, enti di ricerca e pubbliche amministrazioni che operano tra diciotto categorie merceologiche: dal settore tessile a quello dell’architettura, da quello agroalimentare a quello dell’igiene per la casa e la persona, dal mondo dello sport a quello artistico, e così via. Ognuna di queste realtà è un seme di speranza.
Spesso si tratta anche di percorsi di emancipazione economica e sociale che si intrecciano con il tentativo di tutelare l’ambiente. Come quello di Ri-Generation che dà una vita nuova agli elettrodomestici e un’opportunità lavorativa a chi vive situazioni di complessità, migranti e non.
La ricerca di queste storie ha consolidato molte riflessioni. Se da una parte c’è chi, anche da tempi non sospetti, applica più o meno consapevolmente i principi dell’economia circolare, dall’altra c’è un tessuto socioeconomico ancora poco preparato a recepire il passaggio da un’economia di tipo lineare, che sfrutta le risorse del pianeta e le persone per farne una rapida occasione di profitto, a una circolare.
L’Atlante ha un triplice obiettivo.
Il primo è aiutare chi ha voglia e la possibilità di riorientare i propri consumi a individuare realtà che nel nostro Paese pensano e fanno economia in modo nuovo e finalmente sostenibile.
Il secondo è soddisfare la necessità delle realtà di incontrare altri attori della filiera o extra-filiera per condividere risorse ed esperienze per chiudere i cicli dei materiali.
Infine è uno strumento di ricerca aperto a chiunque voglia avere un quadro, anche se non esaustivo, dello stato dell’arte. Quello che emerge chiaro dall’Atlante è che la circolarità è un insieme di innovazioni tecnologiche, sociali e culturali.
Ma anche una ricerca di sintesi tra il nuovo e contemporaneo e il recupero di mestieri artigianali e soluzioni antiche; una mediazione tra pratiche proposte dal basso e quelle calate dall’alto. E tutto questo si muove tra normative, politiche e strategie nazionali in divenire.