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Con determinazione regionale: DPD019/172 dell’11/10/2022 del Servizio Promozione delle filiere e biodiversità e Tutela della biodiversità agraria è stata iscritta nell’anagrafe regionale e nazionale della biodiversità n. 5 la Mela Gelata coltivata nel Giardino della Memoria di Lucoli.
Arrivano quindi a quattro le nostre cultivar iscritte nell’anagrafe della biodiversità regionale e nazionale.
Queste specie autoctone, cioè originarie dell’Appennino Aquilano o introdotte ed integrate negli agro-ecosistemi locali da almeno cinquant’anni, appartengono anche al patrimonio culturale di noi tutti, la nostra Associazione le conserva da tredici anni e, oggi, i nostri soci possono ancora vedere riconosciuto il loro impegno. Gli “agricoltori custodi” si affiancano alle banche del germoplasma nella realizzazione della “rete di conservazione e sicurezza”, e costituiscono un punto di eccellenza dei territori per la conservazione, informazione e divulgazione del materiale genetico autoctono. Per capire il ruolo svolto anche da NoiXLucoli, minuscola realtà, si pensi al fatto che dall’inizio del secolo scorso il 75% della biodiversità genetica delle colture agricole è andata perduta e che per la FAO “il patrimonio genetico è la base della sicurezza alimentare”.
Il recupero e la coltivazione di specie e varietà delicate e preziose, esposte al rischio di estinzione a causa della bassa resa o di difficoltà particolari nel processo di produzione o conservazione rappresenta una vocazione ed un’attività “eroica” soprattutto perché realizzata da volontari che non hanno finalità di lucro e sopravvivono autofinanziandosi.
La Mela Gelata ha un caratteristico aroma di vaniglia, la sua conservazione in ambiente naturale si presenta piuttosto difficile perché i frutti vanno facilmente incontro a disfacimenti e marciumi e in frigorifero perdono il caratteristico aroma.
E’ una cultivar autunno-invernale, apprezzata per la pezzatura e per la precocità e produttività degli alberi, oltre che per l’intenso profumo delle mele. E’ una varietà ancora oggi apprezzata per le caratteristiche peculiari del frutto e ben nota ai mercati di nicchia è presidio slow food dal 2016.
Nel Giardino di Lucoli vegetano tre esemplari.