E’ estate e l’attività agricola che svolgiamo per il Giardino della Memoria si intensifica.
Siamo impegnati nell’irrigazione degli alberi portando acqua con serbatoi mobili e nella protezione dei frutti dagli uccelli e dagli insetti.
I frutti delle varietà che proteggiamo sono destinati alla ricerca scientifica e per questo debbono essere salvaguardati.
I cambiamenti climatici sottopongono il settore frutticolo a nuove sfide che devono essere superate per mantenere le produzioni. Infatti, il cambiamento climatico, con l’estremizzazione degli eventi atmosferici e l’innalzamento delle temperature, sta mettendo in crisi tutto il comparto ortofrutticolo. Gli inverni miti e le alte temperature estive portano rispettivamente ad un anomalo ritorno a fiore in primavera e a stress fotossidativo e termico in estate riducendo la resa e peggiorando le qualità organolettiche dei frutti. Inoltre, le sempre più frequenti situazioni di carenza idrica limitano fortemente l’attività vegetativa e riproduttiva della pianta. Siamo ad agosto e l’acqua della sorgente che utilizziamo per irrigare è scomparsa. Ogni anno il deficit idrico e la siccità si accentuano sempre di più a livello globale e in modo ancor più marcato nelle aree del bacino del Mediterraneo. Questa scarsa disponibilità idrica, insieme all’innalzamento delle temperature, favorisce l’aumento dell’evapotraspirazione nel sistema pianta-terreno, aumentando ancor di più le richieste idriche delle piante. Infatti la produttività e la qualità delle mele sono influenzate dalla disponibilità di acqua nel terreno poiché, in caso di stress idrico, avremo una riduzione di più fenomeni: la conduttanza stomatica, l’efficienza fotosintetica, l’assorbimento dei nutrienti, portando a una riduzione della pezzatura dei frutti.
La mancanza di acqua provoca la caduta dei frutti.
Il 9 agosto u.s. il Giardino della Memoria è stato visitato dal Dott. Agostino Sacchetti dell’Ufficio Tutela della Biodiversità Agraria della Regione Abruzzo al fine di verificare le condizioni delle piante appartenenti all’anagrafe regionale dell'”agrobiodiversità”. La Regione Abruzzo salvaguarda la sua ampia e preziosa biodiversità attraverso le fasi del recupero, della conservazione, della caratterizzazione e della valorizzazione e per questo il Giardino della Memoria è stato iscritto come “agricoltore custode” di quattro risorse vegetali.
Il sopralluogo è stato positivo e sono state individuate altre varietà di frutti antichi suscettibili di protezione.
Il nostro gruppo di volontari ha visto riconosciuti tutti gli sforzi che prodiga rinunciando alle ferie e dedicandosi alla salute delle piante del Giardino che costituiscono l’unica realtà di conservazione non commerciale accentrata.