L’altro giorno sono andato in visita con due colleghi al giardino della memoria di Lucoli.
Abbiamo potuto trovare un bell’esempio di conservatoria di antiche varietà da frutto utile come banca genetica, come spazio verde e come luogo del ricordo per le vittime del terribile terremoto dell’Aquila del 2009. Vittime non solo del terremoto in quanto tragico evento naturale, ma anche vittime di quella certa politica e di quegli esperti che con buona o cattiva fede, sono al centro come responsabili dello sfacelo ambientale e del consumo di suolo di quello che un tempo era il Bel Paese. Lo vediamo ancora con la alluvioni, la deforestazione, gli incendi che sono perlopiù alimentati da circostanze politiche, culturali ed economiche che dovrebbero cambiare, che sempre ci diciamo che debbono cambiare ma che in fondo non cambiano mai a sufficienza da decenni ormai. Nel Giardino della Memoria di Lucoli, dunque, possiamo trovare tutti questi tipi di memoria, a monito educativo per i visitatori.
Una bella esperienza aver conosciuto coloro che lo hanno ideato e che lo portano vanti con tanto sacrificio e con tanta passione.
Un esempio di buone pratiche che rinfranca il cuore e che alimenta speranza nella nostra società che pur parlando sempre più dell’ambiente è nel contempo sempre più avulsa dall’ambiente che ci circonda e dalla storia che ci ha preceduti”.
Kevin Cianfaglione Associate Professor (Maître de conference) PhD EU pl.
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Université catholique de Lille Lilla, Hauts-de-France, Francia