Una bella iniziativa quella realizzata a Campo Felice dall’Associazione Micologica Ecolologica Romana in collaborazione con NoiXLucoli Onlus.
L’ A.M.E.R. ONLUS, costituita nel 1973, ha come scopo quello di realizzare attività nel settore della tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente e della salute pubblica.
Le attività che propone ai soci interessano, tra le altre, la promozione di una cultura ecologica, intesa sia come conoscenza delle problematiche relative alla tutela e al miglioramento degli ecosistemi naturali, sia lo sviluppo dei comportamenti relativi; propone la salvaguardia del patrimonio ambientale educando al rispetto e alla conservazione della natura e dell’ambiente; promuove lo studio dei problemi connessi alla botanica in generale e alla micologia in particolare, al fine di favorire una attenta gestione del territorio agro-forestale acquisendo la conoscenza del ruolo dei funghi nell’ecosistema.
Anche NoiXLucoli Onlus, federata a Pro Natura, condivide questi scopi sociali ed è stato quindi molto facile incontrarsi.
Nelle due giornate micologiche, realizzate nonostante il meteo contrario, sono state esplorate alcune zone dell’altopiano di Campo Felice, in faggeta, praterie e radure, alla ricerca di funghi commestibili e di interesse scientifico. Per quanto riguarda le specie commestibili sono stati trovati prataioli, vesce e prugnoli, assieme ad una trentina di specie non commestibili raccolte per studio e conoscenza.
A seguire una conferenza, presso l’Hotel tutto Sport, condotta dal Micologo, iscritto all’albo nazionale, Giovanni Senieri dove sono stati trattati argomenti relativi soprattutto ai funghi di faggeta.
Il regno dei funghi è vastissimo e comprende specie che vivono e proliferano negli habitat più disparati. Dai Lieviti alle macro specie si caratterizzano per le diverse abitudini di adattamento: alcuni hanno rapporti simbiotici, estremamente benefici per entrambi, con piante vive, altri si insinuano nella pianta, ne succhiano la sostanza indebolendola e portandola inevitavilmente alla morte. Tutti, però, hanno un ruolo importantissimo negli equilibri del nostro ecosistema.
Fino a non molto tempo fa, i Funghi erano considerati delle forme di vita vegetale inferiori e venivano, perciò, studiati nell’ambito della botanica, come vegetali… oggi sappiamo che non è più così. Si ritiene che vadano inseriti in un gruppo a se stante, a metà strada tra il regno animale e quello vegetale. Questo perchè presentano caratteristiche ora dell’uno, ora dell’altro. Verrebbe spontaneo, a prima vista, posizionarli nel mondo vegetale, ma non hanno clorofilla. Al contrario, sono costretti (come gli animali) a procurarsi il nutrimento attraverso sostanze prodotte da altri (vegetali putrescenti, materiale in decomposizione), inoltre, le loro pareti cellulari contengono “Chitina” che è un tipico componente dell’esoscheletro degli insetti. Le stime più recenti fissano il numero di specie fungine esistenti in: 1.500.000 (sì avete letto bene un milione cinquecentomila). Solo 80.000, fra queste, sono state opportunamente studiate (meno del 5%).
E’ facile, quindi, immaginare la grande importaza ecologica che detengono i Funghi e quanto sia importante rispettarli e proteggerli, indipendentemente dal loro eventuale valore alimentare o tossicità.
I FUNGHI DEL BOSCO
Esistono in natura tre fondamentali tipologie di Bosco: di Latifoglie, di Conifere e misto ed ognuna di queste ospita diverse specie di Funghi. Su terreni alcalini, colonizzati sopratutto da Frassini, saranno presenti specie non micorrize come le Lepiota. Un terreno acido e ricco di Torba con Betulle e Faggi, invece, ospiterà, per lo più, funghi micorrizi come i Boleti, Amanite e Russole. I terreni ricchi di minerali lungo i sentieri o al lato dei fosati ospiteranno: Lepiota, Psathyrella e Peziza.
Nei boschi di Conifere. La maggior parte delle Conifere (alberi a legno tenero) hanno rapporti di Micorriza con diversi funghi e, qualche fungo, ha rapporti con un solo tipo di conifera.
Nei boschi di Faggio, particolarmente presenti a Campo Felice, nonostante un sottobosco relativamente povero, perchè molto ombroso, si possono trovare: Amanita phalloides, excelsa, Russula lepida, fellea, Tricholoma pardinum, Boletus regius, Boletus aereus. Oltre alle specie legate evidentemente alle piante di riferimento, troviamo anche specie ubiquitarie che non sono associate ad uno specifico Habitat, bensì piuttosto all’ambiente specifico e allo strato di foglie più o meno in decomposizione, uno per tutti : il Cantharellus cibarius (galletto).
Si ringrazia per la collaborazione, la professionalità ed l’ottimo servizio, anche lo staff dell’Hotel Tuttosport.