In tanti documenti programmatici amministrativi si legge oramai da quasi cinque anni che occorre superare l’emergenza determinata dall’evento sismico dell’aprile 2009 attraverso la ripresa socio economica e produttiva nei territori colpiti mediante il ripristino delle attività economiche e sociali.
Non è un mistero che al momento, le attività produttive localizzate su un’ampia parte del territorio regionale risultano fortemente penalizzate da diseconomie evidenziate nelle analisi del contesto ed amplificate dal recente evento calamitoso. Tali diseconomie provocano pesanti ripercussioni anche sul piano occupazionale e sociale ed enfatizzano il processo di contrazione demografica già in atto nei comuni delle aree interne e montane, ancor più se del cratere.
Il sisma ha prodotto delle flessioni economiche e produttive in certi settori, ulteriormente aggravati in una fase economica congiunturale generale contrassegnata da indici con segno negativo (crisi economica – finanziaria).
Tutto questo vale anche per Lucoli la cui ricchezza prioritaria è rappresentata dall’offerta turistica, offerta di destinazione, di un sistema territoriale sul quale poter intrecciare percorsi ed itinerari tematici, di intersezioni e complementarità fra settori e filiere, di risorse fruibili, di servizi ricettivi e complementari diffusi su un territorio percepito e fruito dal turista al di la dei confini strettamente amministrativi, un sistema di accoglienza complessivo, di accessibilità, di mobilità, di integrazione fra offerte di prodotti e di linee commerciali riconducibili anche alla cosiddetta “marca” Abruzzo.
Il sisma ha prodotto delle flessioni economiche e produttive in certi settori, ulteriormente aggravati in una fase economica congiunturale generale contrassegnata da indici con segno negativo (crisi economica – finanziaria).
Tutto questo vale anche per Lucoli la cui ricchezza prioritaria è rappresentata dall’offerta turistica, offerta di destinazione, di un sistema territoriale sul quale poter intrecciare percorsi ed itinerari tematici, di intersezioni e complementarità fra settori e filiere, di risorse fruibili, di servizi ricettivi e complementari diffusi su un territorio percepito e fruito dal turista al di la dei confini strettamente amministrativi, un sistema di accoglienza complessivo, di accessibilità, di mobilità, di integrazione fra offerte di prodotti e di linee commerciali riconducibili anche alla cosiddetta “marca” Abruzzo.
La Frazione di Colle di Lucoli come Pompei |
Dopo il sisma, infatti, il collasso dell’economia turistica, inevitabilmente connesso con i danni strutturali al patrimonio abitativo di residenti e villeggianti, ha scompaginato questa economia. Il danno commerciale, di immagine, di posizionamento, di appeal turistico, è stato enorme, le difficoltà connesse alla ricostruzione lo hanno amplificato.
I piccoli borghi giacciono, con poche eccezioni, congelati nella loro rovina strutturale, abbandonati dagli uomini.E’ qui che si innesta un’altra e più subdola emergenza quella della sicurezza dei beni, anche artistici ed architettonici, oltre che privati, presenti negli immobili lesionati ed inagibili di Lucoli.
I piccoli borghi giacciono, con poche eccezioni, congelati nella loro rovina strutturale, abbandonati dagli uomini.E’ qui che si innesta un’altra e più subdola emergenza quella della sicurezza dei beni, anche artistici ed architettonici, oltre che privati, presenti negli immobili lesionati ed inagibili di Lucoli.
Tale emergenza è diffusa su tutto il territorio ed è esplosa dopo il sisma. L’impegno della forze dell’ordine è encomiabile, ma forse serve un potenziamento degli organici. I sindaci dei Comuni dell’Aquilano, alle prese con il dilagante fenomeno della microcriminalità, hanno bocciato l’idea di turni di vigilanza organizzati dai cittadini, per potenziare i controlli e prevenire atti criminosi. Ed hanno più volte richiesto l’aumento del numero di agenti in servizio nel cratere.
Le abitudini, dopo il terremoto, sono cambiate e di questo i cittadini devono essere consapevoli, dovrebbero avere anche un ruolo più attivo, segnalando alle forze dell’ordine movimenti sospetti.
Tutti sanno che a Lucoli sono avvenuti molti episodi di microcriminalità come i furti di rame, sempre più numerosi, messi a segno di notte, persino nei cimiteri.
La prospettiva è ancora più preoccupante, infatti con l’apertura dei cantieri legati alla ricostruzione pesante arriverà altra manodopera e i problemi di controllo del territorio aumenteranno. Anche Emilio Nusca, ex sindaco di Rocca di Mezzo e coordinatore dei sindaci del cratere, affermò in una intervista che «occorre un aumento delle forze dell’ordine in servizio nell’aquilano, in particolare nei piccoli centri e nelle zone periferiche. La rapida diffusione della microcriminalità è un dato incontrovertibile, ma il controllo spetta alle istituzioni».
E’ degli ultimissimi giorni di dicembre la notizia dei controlli richiesti sul territorio di Lucoli, alle forze del Nucleo Prevenzione Crimini, da parte del Sindaco di Lucoli Valter Chiappini, controlli giunti un momento di “pieno turistico” ma sempre emblematici ed in grado di fornire chiari messaggi.
Apprezziamo questa iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Lucoli che vuole rappresentare un tentativo di salvaguardia dei nostri beni sui quali incombono minacce concrete di violazione e ruberia, perché posti nell’impossibilità di essere ricostruiti, tutt’ora inagibili e quindi forzosamente privati della presenza umana dei proprietari.
Le abitudini, dopo il terremoto, sono cambiate e di questo i cittadini devono essere consapevoli, dovrebbero avere anche un ruolo più attivo, segnalando alle forze dell’ordine movimenti sospetti.
Tutti sanno che a Lucoli sono avvenuti molti episodi di microcriminalità come i furti di rame, sempre più numerosi, messi a segno di notte, persino nei cimiteri.
La prospettiva è ancora più preoccupante, infatti con l’apertura dei cantieri legati alla ricostruzione pesante arriverà altra manodopera e i problemi di controllo del territorio aumenteranno. Anche Emilio Nusca, ex sindaco di Rocca di Mezzo e coordinatore dei sindaci del cratere, affermò in una intervista che «occorre un aumento delle forze dell’ordine in servizio nell’aquilano, in particolare nei piccoli centri e nelle zone periferiche. La rapida diffusione della microcriminalità è un dato incontrovertibile, ma il controllo spetta alle istituzioni».
E’ degli ultimissimi giorni di dicembre la notizia dei controlli richiesti sul territorio di Lucoli, alle forze del Nucleo Prevenzione Crimini, da parte del Sindaco di Lucoli Valter Chiappini, controlli giunti un momento di “pieno turistico” ma sempre emblematici ed in grado di fornire chiari messaggi.
Apprezziamo questa iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Lucoli che vuole rappresentare un tentativo di salvaguardia dei nostri beni sui quali incombono minacce concrete di violazione e ruberia, perché posti nell’impossibilità di essere ricostruiti, tutt’ora inagibili e quindi forzosamente privati della presenza umana dei proprietari.
Siamo convinti che sia importante svolgere un lavoro complesso e armonioso di raccolta di memoria, di tessitura, di conoscenza della Comunità, di consapevolezza delle ricchezze artistiche esistenti sul territorio, di dialogo e interazione continua tra Istituzioni e cittadini perché permette a chi di dovere (Istituzioni e forze di pubblica sicurezza) di adeguare i suoi strumenti per meglio intervenire nella tutela del territorio e delle sue ricchezze materiali, artistiche, naturali (siano esse pubbliche o private). Questo lavoro di integrazione va svolto anche dai privati cittadini, che, come più volte sollecitato da queste pagine debbono sentirsi motivati ad una cittadinanza attiva, sia collaborando con le Istituzioni, sia monitorando i loro beni per non lasciarli troppo a lungo incustoditi.