Nel tardo pomeriggio di ieri il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato a maggioranza (con l’astensione di alcuni consiglieri di centrodestra) la nuova legge “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione“, che sostituisce quella del 1999.
Il testo licenziato tiene conto di importanti emendamenti migliorativi proposti dalle associazioni animaliste, che hanno così evitato l’emanazione di una legge incostituzionale e inefficace, sia in termini di prevenzione del randagismo che di corretta gestione del fenomeno. Tra gli aspetti più rilevanti che hanno permesso miglioramenti sostanziali alla legge l’eliminazione dei contestati articoli che prevedevano l’uccisione, da parte del veterinario, del cane o gatto su richiesta del proprietario, e la possibilità di abbattimento dei cani “inselvatichiti”. Introdotte, invece, alcune fondamentali norme richieste dalle associazioni, come l’istituzione di uno sportello per i diritti animali in ogni comune, la presenza obbligatoria delle associazioni di volontariato nei canili, l’obbligo di annotare nel registro di carico e scarico dei canili anche il decesso degli animali, e il divieto di offrire animali in premio o omaggio. “Grazie agli emendamenti da noi proposti, e approvati, sarà molto difficile lucrare sul fenomeno del randagismo: a parità di condizioni la gestione delle strutture pubbliche dovrà essere data alle associazioni e il numero di animali presenti canili rifugio non potrà superare i 250 soggetti”, dichiarano LAV, Lega Nazionale Difesa del Cane e Enpa.“Plaudiamo – proseguono – anche alla scelta di responsabilità del Consiglio regionale, che ha voluto introdurre la possibilità di consentire l’ingresso degli animali nelle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate dal Sistema Sanitario Regionale, e il divieto di detenzione del cane a catena. La legge può e deve comunque essere migliorata. Sono infatti rimasti esclusi tre emendamenti di fondamentale importanza che avevamo richiesto: il pronto soccorso esteso anche ai gatti, la sterilizzazione obbligatoria per tutti i randagi e l’obbligo di emanare il Regolamento applicativo della nuova legge.” A tal proposito quindi le associazioni chiedono al Consiglio di mantenere fede all’impegno di ieri in aula di introdurre le tre norme nella legge di bilancio che si appresta ad approvare. “Ringraziamo infine – concludono Lav, Lega nazionale difesa del cane ed Enpa – i 5550 cittadini italiani che si sono uniti alla nostra protesta, scrivendo ai consiglieri regionali per manifestare il loro dissenso una proposta di legge che avrebbe costituito un enorme passo indietro nella prevenzione del randagismo”. Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere regionale abruzzese Walter Caporale, presidente dell’associazione Animalisti italiani onlus: “La nuova legge sul randagismo ha innanzitutto abolito l’anacronistica norma del 1999 che consentiva in Abruzzo, fino ad oggi, “la soppressione eutanasica degli animali da affezione su richiesta del proprietario e per fondati motivi di ordine sanitario e/o sociale, ad opera di un medico veterinario”. Non sarà dunque mai più consentita, in Abruzzo, la soppressione degli animali da affezione né su richiesta del proprietario, né per motivi di ordine sanitario e/o sociale, ma “solo se gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità, con il consenso del proprietario e ad opera di un medico veterinario. Ma soprattutto – prosegue Caporale – la nuova Legge introduce alcuni elementi innovativi ed importanti: il divieto di utilizzo della catena, salvo per ragioni sanitarie (siamo la seconda regione in Italia!); la possibilità di consentire l’accesso degli animali negli ospedali (con regolamento da emanare entro 180 giorni); il divieto di offrire animali in premio, vincita o omaggio nei luna park, nelle lotterie, nelle fiere, nei mercati, nelle mostre; il diritto di prelazione per le associazioni animaliste nella richiesta di gestione dei canili, che permetterà di bloccare i canili lager e le truffe ad opera di privati senza scrupoli; la presenza delle associazioni animaliste e della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo nelle varie fasi di applicazione della legge. Inoltre, non potranno esistere rifugi con più di 250 cani (la legge attuale ne consentiva fino a 500, creando i presupposti per la nascita di veri e propri canili-lager)”.