foto ANSA |
Anche per quest’anno, anticipata l’apertura ordinaria per la caccia in Abruzzo: il Wwf insorge e minaccia l’esposto in Procura. Forti rischi per la tortora: “Colpito il periodo di nidificazione”.
Inizio ordinario al 15 settembre (terza settimana del mese), ma anche quest’anno la stagione venatoria verrà anticipata al primo in 16 regioni, tra queste anche l’Abruzzo.
Inizio ordinario al 15 settembre (terza settimana del mese), ma anche quest’anno la stagione venatoria verrà anticipata al primo in 16 regioni, tra queste anche l’Abruzzo.
Coinvolte 13 specie di animali, volatili e non, ma per gli animalisti è la tortora a correre il rischio più forte.
Le norme consentono in casi limitati e specifici e in presenza di condizioni favorevoli, un anticipo rispetto a quanto fissato dalla legge 157/92. “A guardare i calendari venatori delle regioni sembrerebbe che la fauna goda di ottima salute”, critica Dante Caserta, presidente del WWF Italia, “in realtà la cosiddetta preapertura impatta principalmente sulla tortora, che a livello europeo è in stato di conservazione sfavorevole perché in costante declino numerico e che in questo periodo è ancora nella fase di nidificazione”.
Le norme consentono in casi limitati e specifici e in presenza di condizioni favorevoli, un anticipo rispetto a quanto fissato dalla legge 157/92. “A guardare i calendari venatori delle regioni sembrerebbe che la fauna goda di ottima salute”, critica Dante Caserta, presidente del WWF Italia, “in realtà la cosiddetta preapertura impatta principalmente sulla tortora, che a livello europeo è in stato di conservazione sfavorevole perché in costante declino numerico e che in questo periodo è ancora nella fase di nidificazione”.
Caso particolare, quello della Regione Abruzzo, che aprirà in anticipo pur in assenza dell’obbligatorio Piano Faunistico Venatorio, “E questo”, aggiunge Caserta, “nonostante abbia perso 5 ricorsi al Tar negli ultimi 5 anni, oltre a un ricorso al Consiglio di Stato e a due ricorsi alla Corte Costituzionale.
“In quest’ultimo caso”, sottolinea l’ambientalista, “il Wwf sta valutando un esposto alla Magistratura ordinaria per inottemperanza rispetto a provvedimenti giudiziari, visto che l’ennesimo ricorso al Tar pare ormai senza prospettive di provocare un reale cambiamento”.
L’ultima novità a riguardo è del 28 agosto, “data in cui”, conclude Caserta, “il Consiglio regionale ha approvato una complessa modifica della legge regionale sulla caccia, peraltro già modificata proprio un anno fa in cui si aumentano illegittimamente e senza limiti tempi, luoghi modi di caccia”.
“In quest’ultimo caso”, sottolinea l’ambientalista, “il Wwf sta valutando un esposto alla Magistratura ordinaria per inottemperanza rispetto a provvedimenti giudiziari, visto che l’ennesimo ricorso al Tar pare ormai senza prospettive di provocare un reale cambiamento”.
L’ultima novità a riguardo è del 28 agosto, “data in cui”, conclude Caserta, “il Consiglio regionale ha approvato una complessa modifica della legge regionale sulla caccia, peraltro già modificata proprio un anno fa in cui si aumentano illegittimamente e senza limiti tempi, luoghi modi di caccia”.
La nostra Associazione aderente alla Federazione Nazionale Pro Natura si associa alle dichiarazioni espresse dal WWF.
Per saperne di più:
2 comments
Non è solo la caccia ad uccidere gli uccelli! Sto mettendo assieme informazioni sulla moria di uccelli a causa dei veleni usati regolarmente dai comuni per la demuscazione. Negli ultimi giorni (a distanza di 2 / 3 giorni dall'operazione), ho trovato morti n. 4 merli e un pettirosso. Episodi analoghi si verificarono anni or sono, quando un albergo, usava demuscare regolarmente nelle adiacenze. In quel caso, trovavo decine di allodole, codirossi, culbianchi e lucertole morte, nei pressi dello stesso albergo. Denunciai il fatto ai gestori e loro mi promisero che avrebbero usato in seguito, prodotti innoqui alla fauna. Perchè questi prodotti non vengono vietati ? Vista anche l'inutilità dell'operazione?
Soldati Rossano
Grazie della risposta.
La caccia contribuisce comunque molto.
La caccia come attività è inserita nel caos che ci governa a qualcuno farà magari piacere, che in Italia ci sia una autonomia dall’oppressivo stato centrale. Finalmente le Regioni si sono potute prendere delle libertà, si sono dette: evviva l’autonomia, ora possiamo fare qualcosa di diverso. E infatti in barba alle leggi nazionali ed europee le regioni che hanno fatto per le loro popolazioni? Hanno dilatato i tempi della caccia.
I cacciatori sono pochi e rendono, è l’unica spiegazione per scelte così scellerate, così dannose per l’ambiente, così omicide. In tutto questo il Governo è silente anche quando le regioni decidono di aprire la caccia nel momento della riproduzione delle specie, anche quelle a rischio di estinzione, anche quando a capo del dicastero dell'Ambiente c'è un millantato ambientalista, assistito da un collaboratore legato all'ambiente ed anche abruzzese.
Da questa vicenda escono sconfitti non solo gli animali assassinati, i loro piccoli destinati a morte certa in assenza dei genitori, l’ambiente. La mitica biodiversità.
Escono sconfitti tutti i cittadini che sono contro la caccia, che si aspettano dalle regioni qualcosa di meglio, che non vogliono veder sparare sui loro terreni o nei Parchi protetti. Già anche questo accade.
Alla fine escono malconci anche i cacciatori, che a volte si ammazzano fra loro.
Però il più sconfitto è il Governo, perché le sue leggi vengono vilipese, aggirate, sconfessate.
Potremmo dire che la caccia così creativa, così dilatata sancisce subito la fine di una specie: quella di uno qualsiasi dei governi italiani che sappia davvero governare.