L’Acqua: un bene prezioso, anzi preziosissimo, esperti prevedono che le guerre future saranno combattute per aggiudicarsi, tenersi o impadronirsi, di fonti di acqua potabile.
Noi Italiani apriamo i nostri rubinetti, consumiamo l’acqua e ne sprechiamo quantità spaventose, quanti sanno da dove proviene l’acqua che usiamo quando beviamo, ci laviamo o la utilizziamo per usi domestici?
Luglio 2012. Le notizie sui giornali riportano che molti Comuni Italiani razionano le forniture. Queste le dichiarazioni dell’Assessore della Regione Abruzzo Angelo Di Paolo (Assessorato Lavori pubblici, Servizio idrico integrato, Gestione integrata dei bacini idrografici, Difesa del suolo) sullo stato delle reti e delle condotte idriche abruzzesi, che secondo alcuni ed in specifiche aree della Regione sarebbero un vero e proprio colabrodo. “Bisogna prendere i dati dalle varie strutture, tenere distinte le perdite ‘fisiologiche’ da quelle amministrative, ovvero quelle di piscine pubbliche e fontane”. “In periodi particolari, come quelli che abbiamo vissuto quest’anno con la siccità, anche le sorgenti stesse vanno in tilt con gravi pregiudizi per il sistema stesso di erogazione dell’acqua.
Drammatiche immagini della siccità negli Stati Uniti
Ma prima di fare accuse, come pure ho letto da qualche parte, o snocciolare dati bisogna essere precisi e puntuali. Per questo prendo l’impegno di informarmi e a dare quelli reali, che corrispondano alla verità” (Abruzzoweb).
Anche a Lucoli si comincia ad intravedere qualche problema, c’è un’abbassamento di pressione dell’acqua, e la prima conseguenza è la sua mancata erogazione dai rubinetti delle fontane del cimitero presso l’Abbazia di San Giovanni Battista.
Scrivendo questo articolo in merito “all’acqua di Lucoli” abbiamo voluto trattare della fontana che si trova presso la Chiesa della Beata Cristina. Quanti sanno perché sgorga quasi sempre e, perché quando rarissimamente non accade, quali ne siano le cause?
L’acqua della fontana proviene da una sorgente sfruttata e regolata con opere idrauliche negli anni ’40-’50. Si trova in località “Fontenuova“ ed è collocata ad una profondità di 8/10 metri, l’impianto ha una forma a “T”, una volta a “botte” ed un pavimento in cemento con due vasche di decantazione, originariamente riforniva anche la fonte all’Aia Masciocchi di Colle. Dagli anni 80, per poter certificare la potabilità della stessa (in quanto prima di arrivare al Colle passava in altri pozzi non ermetici) venne chiusa e dirottata tutta verso la fontana della Beata Cristina.
All’Aia Masciocchi venne convogliata, invece, dell’acqua garantita come potabile.
Il sottosuolo della sorgente di cui trattiamo è circondato da vegetazione, le piante per sopravvivere attingono acqua dove possono e penetrano in molti punti della sorgente diramandosi in modo spettacolare specialmente nelle vasche di decantazione nella tubazione diretta alla fontana della Beata Cristina. Alcuni volontari di Lucoli (purtroppo pochi) si prendono cura di estirpare le radici infestanti con cadenza che non può oltrepassare i 10/12 mesi, questa cadenza è stata oltrepassata nel periodo del terremoto dell’aprile 2009 (per motivi calamitosi) e le radici si sono “impossessate” della sorgente ostruendola completamente.
Grazie all’intervento tecnico del Comune di Lucoli, richiesto a suo tempo da un “volontario di turno”, nella primavera del 2009, venne effettuato uno scavo con demolizione di una porzione di muro del vano della sorgente, per consentire il deflusso di circa 10/15.000 litri di acqua, fu inserito un tubo per lo svuotamento della sorgente in caso di “emergenza” e fu ricostruito il muro, gli addetti del Comune, estirparono gran parte della vegetazione circostante nella speranza di limitare la formazione delle radici. Fu fatto un ottimo lavoro di manutenzione straordinaria.
L’interno del vano della sorgente: si possono vedere le radici delle piante
L’acqua della fontana è segnalata come NON POTABILE, anche se, a Lucoli, molti la bevono da sempre….Questa sorgente è preziosa per tutti, la sua acqua va a dispersione e molti la usano per gli orti ed i fiori recuperandola con contenitori di vario tipo.
Anche la nostra Associazione ne fa prezioso uso raccogliendola con un serbatoio mobile, a cadenza settimanale e destinandola alle piante del Giardino della Memoria di San Giovanni e, anche, in questo momento di emergenza, anche ai serbatoi del Cimitero.
Questa è una storia di Lucoli che, forse, molti non conoscevano.