La Renetta è la regina delle Mele carnose, siccome la Carla lo è delle Mele croccanti. Sono due frutti squisiti, e i soli, nel genere delle Mele, che possano gareggiare colle pere d’inverno, e far di sè bella mostra sulle tavole di lusso, e presso le persone di ottimo gusto.
L’albero della Renetta è grande, ramoso e fronzuto. Il frutto è turbinato, e di una grossezza mediocre. La sua buccia al principio è verdastra e sparsa di un poco di ruggine. Si schiarisce nel maturare e diventa giallognola: è ruvida e punteggiata in tutta la sua superficie di una quantità di stellette irregolari bruno-rossiccie che la caratterizzano. La polpa è carnosa e acida quando è acerba, ma se giunge alla maturità diventa fina, gentile, butirrosa e saporita, e non conserva del suo acido che quanto le è necessario per darvi un piccante. La sua maturità botanica si può fissare al finir di Settembre, e allora deesi cogliere, e serbare in dispensa. Ivi essa dura per molti mesi senza cangiare, e non comincia ad acquistare la maturità pomologica che in Gennaio. È allora che si principia a trovarne qualcheduna nella sua perfezione. Le altre vanno maturando a poco a poco gradatamente, e durano sino alla primavera avanzata, e anche sino alla state. Quelle che maturano nell’inverno sono liscie al di fuori, e la loro polpa è morbida, butirrosa e gentile, ma consistente. Quelle che maturano nella primavera avvizziscono, e la polpa, che infloscisce, diviene alquanto più zuccherina, e ciò in compenso dell’acido che sparisce quasi del tutto. Le poche, che pervengono fino all’estate, perdono quasi affatto il sapore, e restano pastose e senza piccante. Nel primo e nel secondo caso esse sono sempre preziose; e non vi è Mela, tranne la Carla, che le pareggi. Il Renetto si moltiplica coll’innesto. Quantunque in origine egli provenga da un seme come gli altri frutti, pure, per averlo identico, bisogna propagarlo col suddetto mezzo. La vera è la Renetta bianca, o, per esprimersi con più esattezza, la Renetta gialla. I Pomologi danno il nome di Renetta a molte razze che la somigliano per la natura della polpa e per il gusto, ma che ne diversificano molto nelle forme e nel colore. così si conta in questa classe la Renetta grigia, la Renetta d’Inghilterra, la Renetta del Canadà, e diverse altre. Nessuna però può stare al confronto della Renetta vera, che i Francesi distinguono col nome di Reinette Franche. Essa conserva il primato fra le sue congeneri, e perciò sopra tutte le Mele carnose, e lo avrebbe anche sulle croccanti se non esistesse la Mela Carla. I Russi e gli Svedesi vantano una razza di Mele che pretendono sorpassi in bontà qualunque altra, e la quale si conosce sotto i nomi di Mela d’Astrachan, o di Mela trasparente. «Si pretende originaria della China. È un poco più picciola della Renetta e non è così turbinata. Si fonde in bocca come la crema, e si riempie tanto di sugo che si rompe quando la colgono in tempo: guardandola al sole trasparisce fino al punto da poterne numerare i semi». Così è dipinta nei giornali di viaggi, e così l’ho sentita descrivere da molti Signori Russi e Svedesi, che ho conosciuti. Il Conte di Possen Ciambellano di S. M. il Re di Svezia, con cui ne ho tenuto spesso discorso in Pisa, la preferiva alla Renetta, ma non conosceva la Carla. Se la Mela dei Russi è la stessa che la Mela trasparente che si coltiva nel giardino di Monza, come si pretende, bisogna dire, o che ha degenerato passando in Italia, o che le descrizioni dei viaggiatori sono esagerate. Fra noi è un frutto gentile, di pasta delicata e singolare per una certa diafanità, ma ha poco sapore, e non regge nell’insieme al confronto delle nostre Capispecie. La Renetta è la Mela dei paesi mediterranei, e non si coltiva in abbondanza che nei climi un poco freddi. In Francia è riguardata come la prima fra le Mele. Pare che sia originaria di quel paese. Ora è introdotta in tutta l’Europa, e gode ovunque il primato che merita. Non vi è pomologo che non la descriva, nè giardino in cui non si trovi, e sempre conserva lo stesso nome.* *P. Malus Renetto fructu hyemali, medio, turbinato, cortice flavescente, maculisque ocraceis punctato, pulpa subflava, butyrrosa, delicatissima, succo grate-acido suavissimo.Vulgo, Mela Renetta. Tratto da: La Pomona Italiana, di Giorgio Gallesio (Finalborgo, 1772 – Firenze, 1839) è la prima e più importante raccolta di immagini e descrizioni di frutta e alberi fruttiferi realizzata in Italia. L’opera, pubblicata in fascicoli tra il 1817 e il 1839, oggi è conservata in pochi esemplari completi, ed è consultabile in formato elettronico ed ipertestuale (http://www.pomonaitaliana.it/index.htm). |
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Proprietà curative e benefici della Mela Renetta
Confermando il messaggio che ci lancia il famoso detto “Una mela al giorno leva il medico di torno”, è particolarmente importante sottolineare la necessità di assumerla regolarmente in funzione preventiva riguardo ad una grande quantità di disturbi. Una ricerca italiana svoltasi all’Istituto Tumori di Genova conferma le sue proprietà antitumorali; consumare mele in buona quantità diminuisce del 21% il rischio di sviluppare un tumore. I risultati di tale studio sono stati pubblicati sugli Annals of Oncology e dimostrerebbero appunto ,che le persone che mangiano una o più mele al giorno vedono scendere di circa il 21% il rischi di ammalarsi di tumore. La varietà di mela più efficace nella prevenzione tumorale sarebbe quella renetta seguita dalla Stark Delicious e dalla Granny Smith. Tutto questo è dovuto ad una sostanza antiossidante presente nella mela, denominata procianidina, che riesce a contrastare in modo efficace l’invecchiamento delle cellule e quindi lo svilupparsi dei tumori.