Sandro Cordeschi, ha presentato sabato 19 febbraio u.s. a Casa Onna il libro che ha scritto con i contributi di David Maria Adacher, Antonio Porto e Giordano Silvetti.
Il libro contiene un grande messaggio politico, che tutti noi condividiamo: l’Aterno è un fiume che unisce, che scorre dalle montagne al mare, da L’Aquila a Pescara. Scrivere questo libro è stato per gli autori, tutti aquilani, un gesto di grande riconoscenza per la gente della costa che tanto ha aiutato le persone colpite dal sisma nei momenti difficilissimi del post-terremoto.
Bellissimo il senso del percorso narrativo del libro che consigliamo a tutti di leggere: lungo le rive (e dentro le acque) dell’Aterno-Pescara e dei suoi affluenti si cammina a cercare identità, memoria, segni di bellezza troppo spesso nascosti. Il viaggio, ripetuto più volte dagli autori nel corso di molti anni e con mezzi ed intenti diversi, si trasforma in storie, che trovano contatti sorprendenti con la il presente ed il senso dei tempi che stiamo vivendo.
Si scoprono sentieri, realtà vive, possibilità, verità prima sconosciute alimentate ora dai sentimenti di sofferenza scatenati dal sisma. Si comprende che insieme all’acqua scorrono infinite vite e visioni, di cui le persone, che ora abitano questa terra, sono parte. Nell’acqua e sulle rive dell’Aterno non si incontrano soltanto ricordi e nostalgie, ma si gioca parte del futuro di molte persone di l’Aquila. Il sistema-Abruzzo è caratterizzato da un rapporto complesso tra zone interne e zone costiere. I fiumi che solcano le vallate, per quanto di ridotte dimensioni, offrono radici e opportunità, legano in modo indissolubile la montagna al mare. Tra essi, l’Aterno è la vena centrale, addirittura il cuore.
Fratello Fiume racconta allora, nello spirito del viandante e del viaggiatore sentimentale, ma anche in quello dello studioso e dell’economista, del rapporto che esiste tra l’Aterno-Pescara e la gente d’Abruzzo, con un percorso diviso in differenti sezioni: nella prima oscilla tra la realtà dei luoghi e l’immaginazione che li riproduce; nella seconda documenta epoche storiche e vite vissute; nella terza getta uno sguardo, analitico ed appassionato al tempo stesso, sulle forme in cui l’eco-nomia legata al fiume può sposarsi con l’eco-logia e lo sviluppo di un territorio che vuole e deve rinascere.
Il libro contiene un grande messaggio politico, che tutti noi condividiamo: l’Aterno è un fiume che unisce, che scorre dalle montagne al mare, da L’Aquila a Pescara. Scrivere questo libro è stato per gli autori, tutti aquilani, un gesto di grande riconoscenza per la gente della costa che tanto ha aiutato le persone colpite dal sisma nei momenti difficilissimi del post-terremoto.
Bellissimo il senso del percorso narrativo del libro che consigliamo a tutti di leggere: lungo le rive (e dentro le acque) dell’Aterno-Pescara e dei suoi affluenti si cammina a cercare identità, memoria, segni di bellezza troppo spesso nascosti. Il viaggio, ripetuto più volte dagli autori nel corso di molti anni e con mezzi ed intenti diversi, si trasforma in storie, che trovano contatti sorprendenti con la il presente ed il senso dei tempi che stiamo vivendo.
Si scoprono sentieri, realtà vive, possibilità, verità prima sconosciute alimentate ora dai sentimenti di sofferenza scatenati dal sisma. Si comprende che insieme all’acqua scorrono infinite vite e visioni, di cui le persone, che ora abitano questa terra, sono parte. Nell’acqua e sulle rive dell’Aterno non si incontrano soltanto ricordi e nostalgie, ma si gioca parte del futuro di molte persone di l’Aquila. Il sistema-Abruzzo è caratterizzato da un rapporto complesso tra zone interne e zone costiere. I fiumi che solcano le vallate, per quanto di ridotte dimensioni, offrono radici e opportunità, legano in modo indissolubile la montagna al mare. Tra essi, l’Aterno è la vena centrale, addirittura il cuore.
Fratello Fiume racconta allora, nello spirito del viandante e del viaggiatore sentimentale, ma anche in quello dello studioso e dell’economista, del rapporto che esiste tra l’Aterno-Pescara e la gente d’Abruzzo, con un percorso diviso in differenti sezioni: nella prima oscilla tra la realtà dei luoghi e l’immaginazione che li riproduce; nella seconda documenta epoche storiche e vite vissute; nella terza getta uno sguardo, analitico ed appassionato al tempo stesso, sulle forme in cui l’eco-nomia legata al fiume può sposarsi con l’eco-logia e lo sviluppo di un territorio che vuole e deve rinascere.
La pubblicazione del libro è inserita nel progetto Tesori Liquidi del Laboratorio Autonomo di Studi Antropologici – LHASA ed è volta a valorizzare gli aspetti naturalistici, storici ed artistici della valle del fiume e dei suoi principali affluenti, senza dimenticare la tradizione culturale ed economica nel suo sviluppo fino al periodo attuale.
Accogliendo appieno le motivazioni degli autori, contribuiamo nel nostro ambito sociale a divulgare il lavoro scientifico svolto, affinchè i Tesori liquidi d’Abruzzo non rimangano nascosti ai viaggiatori ed agli appassionati come noi, ma alimentino anche con il “passa parola” la volontà della scoperta e l’amore per il territorio.
Un grazie a Sandro, nostro socio, per essere riuscito a darci quest’opera scientifica e di sentimento, in questo momento della nostra vita di donne e uomini volenterosi che, per dirla con le parole del libro, ha bisogno di una “ineguagliabile spinta all’ottimismo della volontà….”.
2 comments
come faccio a comprare il libro??
scrivici una e-mail a fabrizio.soldati@alice.it e ti metteremo in contatto con l'autore