CREDIBILITA’ è un problema a cui nessuno sfugge.
Non i politici, non gli analisti, non gli intellettuali, nemmeno i commercianti e anche i volontari che sembrano dover dimostrare in ogni momento che non “ci guadagnano nulla” da ciò che fanno per un territorio.
La credibilità è il problema dei problemi, la questione metodologica di fondo di ogni vita associata, sia questa la società civile, la comunità scientifica, la religione, la comunità o un’associazione di volontari.
Non c’è vera possibilità di conoscenza se non attraverso una comunità che conquista la nostra fiducia. Non solo, lo sviluppo della conoscenza – fattore indispensabile per ogni progresso, ogni crescita, ogni sviluppo (economico, scientifico, tecnologico, medico, morale) si fonda sull’accettazione della testimonianza consegnataci da persone a cui decidiamo di dar credito dopo averne vagliato criticamente la veridicità delle azioni e il valore.
Insomma, in ogni campo dell’agire umano, e più in generale nella vita stessa con il problema che essa pone a chi ne è protagonista (perché? A che scopo? Con quale utilità?) c’è un dato che ci viene affidato e che dobbiamo mettere alla prova vagliando la credibilità di chi ce lo porge. Come diceva Goethe: “Ciò che avete ereditato dai vostri antenati, guadagnatevelo, in modo da poterlo possedere”.
La credibilità non si acquista a basso prezzo e mai una volta per tutte. Questo il tema. Per svolgerlo noi soci ci mettiamo a nudo con i risultati conseguiti in tredici anni di volontariato per Lucoli: siamo credibili? Oltre a ciò senz’altro siamo tenaci.
Ogni avvenimento proposto e realizzato porta con sé il suo significato, se non altro nella forma di domanda. Si può raccontarlo in due modi: con una fotografia o con un ritratto d’autore. Il Giardino della Memoria di Lucoli è un ritratto d’autore.
Che significato ha il Giardino voluto per ricordare le vittime del sisma del 2009 per Lucoli e per l’Aquila? Domanda che, a ben pensarci, ci facciamo spesso di fronte a chiunque, comprese le persone che riteniamo di conoscere meglio cioè i nostri soci: cerchiamo conferme, novità, continuità e discontinuità, senz’altro i significati sono molto cambiati in questi lunghi anni. Siamo cambiati anche noi e ci siamo invecchiati. Siamo passati dalle emozioni dolorose post terremoto verso i molti amici perduti (e quindi alla custodia del loro ricordo) alla custodia della biodiversità che scompare, abbiamo aperto uno spiraglio per cui uomini e donne di oggi possano avventurarsi in una conoscenza agronomica che non è solo questione di comprensione sentimentale (anche se capire è più che vedere) ma una questione vitale.
Ci sono eventi che non si possono capire solo leggendone le dinamiche, occorre viverli, la loro comprensione avviene solo dall’interno, ad esempio nei filari del piccolo frutteto di Lucoli dove gli alberi sono catalogati con i nomi della tradizione contadina e dove in autunno i frutti si possono comparare per diversità.
Nel 2024 il Giardino della Memoria non è più una deduzione ma un’esperienza scientifica, di bellezza e sacrificio di tutti coloro che lo curano. Diverse Università sono interessate ai frutti conservati per studiarne le caratterizzazioni.
Pensiamo che la credibilità di NoixLucoli sia evidente e che si sia superato il dubbio sistematico, che porta all’impossibilità della conoscenza, pensiamo che molti lucolani ci accordino la fiducia dei risultati: il Giardino è vivo, curato e risplende di bellezza.
Ci avviamo verso il quattordicesimo anno e abbiamo molti progetti di miglioramento del sito anche per la coltivazione delle piante che realizziamo con metodi biologici.
Ringraziamo tutti coloro che hanno riconosciuto la nostra credibilità donandoci il 5X1000 e rinnoviamo le nostre promesse di impegno.