Alla base delle nostre attività c’è l’idea di diffondere la cultura del volontariato e l’attenzione per il territorio di Lucoli, attraverso la partecipazione ad iniziative di salvaguardia ambientale.
Una delle prime nostre attività è quella di fare conoscere il valore del nostro grande patrimonio naturale, rispetto al quale siamo poco informati e spesso inconsapevoli. Del resto, il volontariato ambientale è un’esperienza che prevede vari tipi di attività per conservare e difendere il patrimonio ambientale e contrastare l’inquinamento, per quanto possibile. Tra queste, sono da includere anche delle operazioni di educazione e sensibilizzazione volte a promuovere un approccio eco-sostenibile e su questo tema, la nostra Associazione si è attivata con gli alunni delle scuole locali organizzando seminari esperienziali.
Siamo tra i Paesi europei più ricchi di diversità biologica, con circa la metà delle specie vegetali presenti e un terzo delle specie animali note. Ma anche da noi la biodiversità sta diminuendo rapidamente come conseguenza diretta o indiretta delle attività umane. Un problema su cui occorre sensibilizzare sempre più persone. Per questo motivo gran parte delle nostre attività sono rivolte al mantenimento delle specie frutticole in via di estinzione allevate nel Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli. Il Giardino costituisce un’area privata di limitata estensione, e rappresenta sia un interesse paesistico dal valore simbolico e sia naturalistico di salvaguardia della biodiversità fruttifera dell’appenino abruzzese, e soprattutto aquilano, alleva infatti, esemplari di piante appartenenti ai “frutti autoctoni antichi” e per tali caratteristiche è stato riconosciuto dalla Regione Abruzzo quale sito di conservazione della biodiversità regionale e nazionale.
Le nostre attività periodiche, legate al ciclo delle stagioni, sono svolte in armonia con le finalità di interesse botanico e pubblico del Giardino della Memoria alla cura e mantenimento degli esemplari di piante in esso conservate che rivestono un baluardo per la tutela della biodiversità in questa zona dell’Appennino.
Un roseto di pace nel Giardino della Memoria
Oggi il roseto del Giardino della Memoria si compone di quasi 40 piante, per un totale di 20 varietà di rose diverse: rose antiche, inglesi, francesi, ma il gruppo più pregiato è quello della Rosa “Gioia”, conosciuta anche con il nome di “Peace" varietà ottenuta come ibrido di tea da F. Meilland (Francia) nel 1945. La sua origine è menzionata quando fu data in dono ai 49 delegati che si riunirono a San Francisco nel 1945 per fondare l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Ha ottenuto l'AARS (All-America Rose Selections): il più alto riconoscimento negli USA. La rosa Peace denominata anche Mme (Madame) A. Meilland è stata eletta "rosa favorita del mondo intero".
Le rose in genere non sono dei semplici fiori come tutti gli altri ma possono essere considerati come vere e proprie opere d’arte che esprimono qualcosa di significativo in base ai loro creatori. Si tratta di specie rifiorenti, ossia fioriscono ad ondate. La varietà Peace si contraddistingue per la bellezza e la particolarità del fiore, non a caso infatti è stata più volte protagonista di numerose vincite a livello internazionale.
Nel lavoro di continuo ampliamento e perfezionamento migliorativo del Giardino della Memoria, la piantagione di queste rose ci è sembrata un atto di valorizzazione della bellezza del luogo.
Il Roseto si unisce alla sezione “Orto dei semplici”, contenente le erbe aromatiche e officinali, voluta in omaggio alla storia dell’Abbazia di San Giovanni Battista e dei suoi monaci; esso arricchisce il percorso multisensoriale che stimola i sensi percettivi attraverso i diversi colori presenti nei fiori del Giardino e alla stimolazione olfattiva grazie al profumo dei fiori e delle erbe officinali ed aromatiche.
Il lavoro di predisposizione del roseto è stato complesso per adattare il terreno, essenzialmente argilloso, alla piantagione: si è predisposto un invaso con un mezzo meccanico ed è stata portata nuova terra fertile. L’invaso è stato delimitato da tronchetti di castagno, sistema utilizzato nei parchi, per armonizzare l’opera all’ambiente circostante.
Il Roseto, realizzato dalla Ditta Mondo Verde di Palladinelli Diego, è stato per noi un costo importante, ma la nostra Associazione reinveste i fondi che riceve con il 5x1000 in quelle attività che possono donare al Giardino della Memoria e all’Abbazia di San Giovanni Battista nuova bellezza e armonia. I lavori sono iniziati nel mese di maggio e sono stati terminati a giugno 2022.
GIORNATA DI PULIZIA DI CAMPO FELICE
Il nostro lavoro di volontari voleva cercare di sviluppare negli altri il senso di responsabilità e tutela per l'ambiente, il senso di rispetto per il proprio territorio. Volevamo che quella giornata avesse prevalentemente un significato educativo, con lo scopo di sensibilizzare la comunità a contrastare gli episodi di abbandono dei rifiuti. Molte le associazioni che ci hanno aiutato anche solo sponsorizzando l'evento.
Purtroppo i comportamenti incivili sono duri a morire.
A Campo Felice sono stati recuperati, solo per citare le cose più grandi, materassi, pneumatici (dei quali due di autocarro), una cucina economica, una branda, un divano ed altri oggetti ingombranti.
Nell'Altopiano abbiamo raccolto immondizia di piccole dimensioni: bottiglie, plastiche, lattine.
Decennale del Giardino della Memoria del sisma
Il 26 maggio il Giardino della Memoria ha compiuto dieci anni di vita ed è stato come una piccola 'casa comune' per tutti gli ospiti convenuti e per noi soci, come sempre un costante riferimento ad un concetto di ecologia integrale e di memoria di una comunità, di bene condiviso, la cui realizzazione, ci ha impegnati in scelte solidali e volontarie. Scelte che sono state, crediamo sinceramente, riconosciute da tutti i convenuti, soprattutto dal Sindaco Biondi chiamato in causa per il ricordo delle tante vittime della Città di l’Aquila e che visitava per la prima volta questo luogo.
Per il suo decimo anniversario il Giardino della Memoria si era vestito con i colori della primavera, gli alberi erano pieni di piccoli frutti e hanno dato spettacolo a chi li osservava come parte di un mondo che ha confini enormemente più grandi delle tante chiusure umane.
Gli amici del Keren Kayemeth LeIsrael ci hanno donato un ulivo delle colline di Gerusalemme, quindi di provenienza medio orientale, resistente al clima freddo di Lucoli, che geneticamente discende dagli ulivi dei Getsemani.
Un piccolo nuovo albero arrivato nel Giardino della Memoria che sarà una finestra aperta sul futuro, anch’esso essenziale per la tutela della biodiversità e NoiXLucoli ne sarà custode come per gli altri alberi da frutto in pericolo di erosione genetica.
Piantare un albero è un gesto che significa speranza. Un segno che simboleggia la vita, che è ipoteca su un domani buono, che è fiducia nel prossimo.
Piantare un albero è un ideale collante tra le generazioni e insieme staffetta nell’impegno di rendere migliore il mondo che siamo chiamati ad abitare. E’ custodire. Un’abitudine antica, una consuetudine diffusa e agita tra i nostri amici israeliani del Keren Kayemeth LeIsrael Italia Onlus, Associazione partner di NoiXLucoli nella realizzazione del progetto Giardino della Memoria.
Decennale del Sisma: 6 aprile 2019
I soci di NoiXLucoli Onlus volevano testimoniare, creando un frutteto, sentimenti e valori.
Piantare un albero, del resto, è sempre un gran gesto, carico di significato. È una metafora della vita, che ha il suo ciclo, le sue ragioni, le sue infinite sfumature.
Pensammo, che a qualcuno non sarebbe dispiaciuto, in futuro, passeggiare in un frutteto in cui gli alberi, qua e là, sono anche dei nomi, delle storie, dei momenti. Con discrezione, come gli alberi insegnano.
Dopo il lungo letargo invernale, la primavera è il momento in cui tutto ricomincia: il sole torna a scaldare, la natura fiorisce attorno a noi e gli alberi da frutto si riempiono di colori e profumi. Il ritorno della primavera è molto simile al momento in cui, dopo la morte di una persona amata, ci rendiamo conto che, sia pur nel dolore, sia pur nella voragine che la perdita ha aperto dentro di noi, ci sentiamo di nuovo pronti a riaprirci alla vita e all’amore.
Andare avanti con le nostre vite non significa però dimenticare coloro che non ci sono più. Anzi, significa trovare nuovi modi per ricordare, così da interiorizzare la loro assenza e renderla parte della nostra vita e di quello che diventiamo.
Il Giardino della Memoria di Lucoli ha voluto rappresentare un nuovo spazio per il ricordo.
Gli alberi del frutteto hanno i nomi di un passato lontano, di un mondo contadino che sbiadisce: il Melo Zitella, il Melo Striata Inverno, il Melo Poggio Santa Maria, il Melo Gelata d’Abruzzo, il Melo Limoncella, il Melo Cipolla, il Pero Bianco del frate, il Pero Coscia, l'Albicocco di Rocca Calascio, ecc.
Le antiche cultivar che sono state impiantate nel Giardino oggi costituiscono una piccola collezione del germoplasma frutticolo di Lucoli e dell’Aquilano. Questo “monumento verde”, infatti, voleva salvaguardare le risorse genetiche vegetali locali per la loro importanza ecologica e per conservare e condividere questo prezioso materiale genetico.
Sentimenti, valori, ma anche una finalità culturale alla base della realizzazione del Giardino che intendeva anche ricreare paesaggi ricchi di agro-biodiversità attraverso il recupero di sapori ed emozioni perdute.
Per ricordare i dieci anni trascorsi dal sisma del 2009 sono stati donati alla Comunità locale 60 alberi da frutto delle cultivar dei frutti antichi allevate nel Giardino della Memoria.