Abbiamo ricevuto questa bella lettera dalla nostra nuova socia Rosanna e la pubblichiamo ringraziandola.
Le sue parole ci danno forza per proseguire nel compiere i piccoli ed a volte faticosi passi del nostro cammino associativo.
LUCOLI ESTATE 2011.
Il frutto è enorme, la buccia è di color rosso vivo. Polpa stopposa, ispida. Matura precocemente, da settembre a novembre. La buccia è cerosa, di colore di giallo verde con colore rosso ampiamente diffuso e compatto (almeno sul 50% della superficie), con lenticelle evidenti. La polpa è di colore bianco-crema, fine, consistente, poco o mediamente succosa, dolce acidula, poco aromatica. Il frutto è ottimo da consumare fresco o come ingrediente di piatti e prodotti del territorio anche in insalate e sorbetti.
L’acqua è scaricata con l’energia di una batteria di automobile.
Gli alberelli da frutto grazie a questi sforzi sono vivi.
Sì, perchè il Giardino della Memoria vive grazie al sostegno di coloro che ci permettono di affrontarne le spese di gestione e manutenzione.
Ringraziamo in modo dedicato l’amica Laura Fernanda Guarneri di Lugano e gli “Amici del presepe di Casavecchia” di Lucoli. Di seguito i nomi dei sostenitori che ci hanno consentito di acquistare i materiali per l’irrigazione, a loro abbiamo dedicato delle piante:
Il filmato di Roberto Soldati vuole essere un deterrente per placare, attraverso l’arte e l’amore per la natura, gli istinti omicidi verso i tanto amati (da vivi) pennuti locali! http://www.youtube.com/watch?v=a4qaszQFntM
GHIANDAIA
La sua dieta è composta da uova d’uccello, cuccioli, topi, grandi insetti e larve. Arricchisce la sua dieta anche con nutrimenti vegetali quali ghiande, noci, fagioli, piselli, patate, mele, fichi, bacche e cereali. In inverno raccoglie ghiande, fagioli, noci e castagne e nasconde le sue provviste nella corteccia degli alberi, nei ceppi o nel suolo del sottobosco. Grazie alla conservazione delle provviste in certi luoghi di raccolta è in grado per tutto l’anno di mangiare il suo cibo preferito, le ghiande.
MERLO
Vi sono leggende che affondano le radici della loro origine nella notte dei tempi.
La fontana della Beata Cristina e la piccola cisterna su carrello utilizzata per trasportare l’acqua a San Giovanni
Nato a Roio, tra il 1154 e il 1159, San Franco entrò nel monastero benedettino di San Giovanni Battista a Lucoli, dove rimase venti anni.
Tra notizie storiche, di culto, programmatiche e cercando di sdrammatizzare i problemi reali…speriamo che in modo più semplice e veloce il meteo ci aiuti dando tregua ai poveri alberi da frutto, in attesa che possa essere trovata una soluzione tecnica, formale e definitiva per poter irrigare il Giardino della Memoria.
La Provincia dell’Aquila, Settore Ambiente ed Urbanistica ha elaborato un Piano di Azione Locale denominato: “L’uso della Risorsa Idrica nel territorio provinciale nell’ambito delle Politche energetiche, che scaturisce da un gruppo di lavoro a sua volta indicato con il nome di “Agenda 21″. Il processo di Agenda 21, che coinvolge le Amministrazioni e le Autorità locali, attribuisce alle stesse un ruolo fondamentale nel passaggio ad un modello sostenibile di gestione delle risorse idriche locali. L’Amministrazione Provinciale dell’Aquila ha recepito il Piano di Azione Locale prodotto ed imposterà ed attuerà progetti che integrino criteri di tutela, valorizzazione e riqualificazione della risorsa idrica, questo varrà anche per la macroarea “Valle dell’Aterno”, il cui centro principale è il Comune dell’Aquila e nella quale rientra anche Lucoli. Sono state elaborate delle schede-proposta a fronte di alcune criticità rilevate sul teritorio relativamente alla rete idrica, consultabili sul sito della Provincia dell’Aquila.
http://www.provincia.laquila.it/Inside.aspx?PageID=393
Chi tra gli abitanti di Lucoli volesse unirsi a noi per riparare ciò che è stato danneggiato sarà fraternamente ben accettato.
Grazie.


Giampietro era di Lucoli ed ha passato la sua infanzia a Colle, molti anziani del paese ricordano il terribile “trio” composto da Giampietro, Marcello e Valter. Col tempo le loro vite si sono separate, ognuno per la sua strada professionale chi a Pescara, l’Aquila o Roma, ma l’amicizia è rimasta nel cuore ed è per questo che gli “amici del Colle” volevano da tanto tempo realizzare un atto simbolico che potesse ricordare, proprio nella Frazione, la vita di Giampietro, stroncata in un modo così ingiusto.
Dei vecchi Cipressi ne rimangono solo due nella parte prospiciente l’Abbazia di San Giovanni.