Per saperne di più:
http://www.ansa.it/molise/notizie/2016/07/26/nuovi-abitanti-sullappennino_bcc774bd-602b-46c4-8144-f5a32a4ee101.html
Foto E. Mariani |
Vari articoli sui media documentano che è in atto un lavoro (preoccupante) della Giunta Regionale Abruzzese di varare una controriforma della Legge Regionale quadro per la tutela delle foreste e dei pascoli (L.R. n. 3/2014), che la snaturerebbe riaprendo la possibilità di uno sfruttamento intensivo degli ecosistemi forestali e dei pascoli, riservandolo oltretutto a pochi gruppi di potere politico-economico. Inoltre, la Legge che già si vorrebbe cambiare non è stata mai compiutamente applicata, mancandone ancora il Regolamento di attuazione, a due anni dalla scadenza del termine previsto per la sua presentazione al Consiglio da parte della Giunta Regionale. Senza il vigore del Regolamento, che secondo la Legge avrebbe dovuto definire prescrizioni e limiti d’uso di tutti i boschi e i pascoli della Regione, nonché le relative procedure autorizzative, non è ovviamente possibile verificare se la modernissima legge finalmente varata all’inizio del 2014, dopo anni di attesa, potesse essere in grado di regolamentare in modo efficace la tutela e l’utilizzazione degli ecosistemi forestali e di prateria della regione.
Foto Roberto Soldati |
http://www.primadanoi.it/gallery/abruzzo/566591/Agronomi—La–regione.html
1) Sarebbe possibile consentire al nuovo parco nazionale di dotarsi di agenzie che possano operare con gli strumenti del diritto privato per entrare in relazione dinamica con gli attori veri dello sviluppo sostenibile, quali imprese e professioni?
2) I piani dei parchi e i piani paesaggistici non possono continuare ad essere cose diversi, in assurda competizione. Leggiamo i principi della nostra Costituzione e vedremo che sono parti della stessa cosa. E possibile assegnare al territorio del parco un ruolo di laboratorio e battistrada – e non di competitore – delle più estese previsioni e azioni di tutela del paesaggio?
3) Vanno superate tutta la mitologia, la burocrazia e le lentezze che si sono organizzate intorno alla parola “Piano”, che (in questo campo l’esperienza negativa parla chiaro) ha assorbito e annullato i fini nel mezzo ed è divenuto un impiastro piuttosto che uno strumento. Cosa si potrebbe fare?
4) Argomento caldissimo: come poter intervenire per costruire nell’ambito dell’Arma dei Carabinieri e del processo di “fusione/assorbimento” del CFS un omologo italiano del Park Service degli Stati Uniti? Sarebbe un’operazione che si potrebbe fare “senza costi”, riorganizzando meglio quelli che sono gli attuali CTA (Coordinamento Territoriale per l’Ambiente) e UTB, estendendone le funzioni e la collaborazione ai Parchi Regionali e aggiungendo una funzione di presidio e tutela – promozione del ricchissimo patrimonio culturale (dai Siti Unesco alle Città d’Arte). Un simile “corpo” non sarebbe solo “di polizia”. Sarebbe irrobustimento dell’autorevolezza e delle risorse umane a disposizione dei parchi; sarebbe presidio, identificazione, guida, informazione, accoglienza, gestione, educazione: un investimento dell’Italia sui suoi beni comuni più preziosi.
Troppe domande?
Andiamo ad ascoltare le risposte il 21 maggio p.v. a San Menna presso il Civil Centre di Lucoli.
La grande quercia che vive, probabilmente piantata nel 1921, davanti all’Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli |
http://www.repubblica.it/ambiente/2016/02/10/news/alberi_effetto_serra-133085700/?ref=HREC1-28
amy hamilton. http://blog.freepeople.com/2012/12 |
Credits: 123RF archivio digitale |
This paper contributes to a better understanding of the (food) cultural importance of wild flsehy fruits in Estonia during the last two centuries and evaluates the factors influencing their consumption. The results show that the majority of native edible fruits of trees and shrubs were eaten quite intensively, both fresh and processed, which demonstrates that in the past the people of Saaremaa were wll adapted to the local environment and had a good knowledge of the edibility of the wild fruits found at chest-height. Yet, through reduced access to the fruits’ habitat distribution and limited physical activity outside fenced gardens, intensive cultivation of vaious fruits and perceived pollution, as well as altered practices in the collection of fruits, foods prepared, and taste preferences, wild fleshy fruits have changes from a diverse source of food into a marginal snack within the lifetime of one generation.
Riportiamo un sunto di un articolo della ricercatrice estone Renata Soukand sulla Biodiversità dei frutti selvatici di bosco.
Lonicera Xilosteum – pianta velenosa |
Renata Sõukand
Estonian Literary Museum, Department of Folkloristics, Faculty Member
University of Tartu, Department of Semiotics, Alumna
Estonian Literary Museum, Department of Folkloristics, Faculty MemberUniversity of Tartu, Department of Semiotics, Alumna Ethnobotany
La conferenza stampa |
Il Vice Sindaco di Lucoli durante la conferenza stampa |
I GIORNALI RIPORTANO LA NOTIZIA DELLA SCOPERTA DELLA NUOVA SPECIE RINVENUTA A CAMPO FELICE DA PARTE DI CONTI E GALLO . VOGLIAMO RICORDARE, RIPROPONENDO UN NOSTRO POST DEL 3 OTTOBRE 2013, IL PREZIOSO LAVORO DI IDENTIFICAZIONE NELL'AREA E MONITORAGGIO DELLA STESSA SPECIE ANNUNCIATA DAI COMUNICATI STAMPA SVOLTO DAGLI AMICI CHE ARRICCHISCONO IL SITO "FLORA DI LUCOLI": Rossano Soldati ed Enzo De Santis.
Foto di Rossano Soldati
Lago nivale – Foto di Rossano Soldati
Il parcheggio di Campo Felice situato nelle vicinanze delle aree umide e popolato nei mesi invernali da molte auto Foto di Rossano Soldati
References
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Castroviejo, S. & Velayos, M. 1997: Sedum L. – Pp. 121-153 in: Castroviejo S. & al., Flora Iberica 5. – Madrid.
Fennane, M., Ibn Tattou M., Mathez, J., Ouyahy, A .& El Oualidi J.(eds.) 1999: Sedum. – P. 473 in: Flore pratique du Maroc, 1. – Rabat.
Jahandiez, E. & Maire R., 1932: Sedum. – P. 321 in: Catalogue des Plantes du Maroc, 2. – Alger. Maire, R. 1976: Flora de l’Afrique du Nord, 14. – Paris.
Olivier, L., Galland, J. P. & Maurin H. 1995: Livre rouge de la flore menacée de France, 1. – Paris. Quézel, P. & Santa, S.1962: Sedum. – P. 446 in: Nouvelle Flore de l’Algérie et des régions désertiques méridionales, 1. – Paris.
Raymond-Hamet 1952: Sur une plante nouvelle pour la flore de France. – Bull. Soc. Bot. France 99: 5-7
1957: Percistance d’un minuscule fragment excentrique de l’aire de répartition géographique de deux Crassulacées. – Bull. Soc. Bot. France 104: 291-293.
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Il-Sedum-Aquilanum-nuova-pianta-scoperta-a-Campo-Felice/168942.htm