Menta Piperita
Mentastro verde
Mentuccia
La menta selvatica è una pianta erbacea perenne fornita di un rizoma da cui si originano gli stoloni che possono essere sia sotterranei che superficiali. I fusti, alti fino a 80 cm, sono semplici e ramificati solo in alto. Le foglie sono molto variabili sia nella forma che nelle dimensioni: vanno da ovali a lanceolate e sono lunghe da pochi centimetri fino a una decina; sono normalmente sessili o hanno un piccolissimo picciolo. Il loro margine è dentato con denti acuti; sulla pagina inferiore sono ben visibili la nervatura principale e quelle secondarie più o meno parallele fra loro. Le foglie sono abbondantemente pelose e bianco tomentose inferiormente nella varietà tipica; alcune varietà sono scarsamente pelose o quasi glabre. I fiori della menta selvatica, riuniti all’apice del fusto e dei rami, formano una specie di spiga più o meno conica; il calice, di forma campanulata, è terminato da cinque denti acuti; la corolla, normalmente rosa, è tubulare e divisa alla fauce in quattro lobi, il superiore dei quali è a sua volta più o meno bilobato.
PROPRIETA’ DELLA MENTA SELVATICA
La menta selvatica presenta proprietà farmaceutiche tra cui la principale è quella digestiva; inoltre, grazie al mentolo in essa contenuto, è molto utile contro le infiammazioni della bocca. Il suo infuso, infine, è calmante della tosse, aperitivo preso prima dei pasti ha proprietà digestive preso dopo, antifermentative e antispasmodiche.
Cresce diffusamente in pianura, di preferenza lungo i fossi o in terreni molto umidi, oppure in collina e in montagna, anche in posti asciutti. Ha le foglie molto lunghe e appuntite, per lo più pallide o anche biancastre per la fitta peluria che le ricopre in abbondanza. I mentastri, cioè le mente selvatiche. Si usano soprattutto per scopi terapeutici.
USO IN CUCINA
Condite il tutto con un po’ d’olio e succo di limone filtrato al colino, regolate sale e pepe.
In una pentola lessate il riso con abbondante acqua salata.
Scolatelo bene, conditelo con questa fresca salsa alla menta.
Il fresco sapore della menta non favorisce abbinamenti con il vino.
1 Porro
350 G Riso
1 Limone
Olio D’oliva
Pepe
Sale
In generale le foglie molto aromatiche della menta in genere vengono impiegate per dare sapore a insalate, frittate, dolci, salse, gelati e macedonie. Molto usate anche nella preparazione di liquori e sciroppi.
■ In tutto l’islam è un pegno d’amore tra giovani innamorati.
■ nell’antica Grecia era simbolo dell’amore ed era dedicata ad Afrodite, di conseguenza era anche considerata afrodisiaca e la si assumeva prima di un incontro amoroso.
■ presso i greci però era anche dedicata al dio della guerra Ares e ne bruciavano mazzetti sulle pire funebri dei soldati caduti in battaglia.
■ i romani la consideravano rilassante e sedativa. Secondo Seneca i soldati non dovevano mangiarla perchè gli avrebbe tolto vigore e forze.
■ ancora, presso i romani era molto in voga un vino aromatizzato alla menta che piaceva molto alle matrone. Le donne la usavano spesso mescolata al miele per coprire l’odore di vino che avevano inevitabilmente addosso, quando andavano via al termine di un banchetto.
■ in antichità era d’uso metterne foglie nei giacigli per tenere lontani pulci e pidocchi, poichè è molto efficace nel tenere lontani i parassiti.
■ alle olimpiadi gli atleti facevo bagni in cui mettevano nell’acqua foglie di menta per rinforzare il fisico.
■ Carlo Magno la richiese personalmente nell’elenco delle erbe da coltivare poichè la riteneva utile e medicinale.
■ sin dai tempi dei samurai in giappone c’era l’usanza di mettrne foglie tra le lenzuola perchè la si considerava afrodisiaca.
Secondo altri libri sulle erbe: Un’antica usanza prevedeva di concludere i banchetti con un rametto di menta per sistemare lo stomaco. La scienza ha poi confermato l’efficacia di questo come di tanti altri impieghi tradizionali di questa pianta. Molto usata in fitoterapia. La menta Romana o Gentile fu la prima menta medicinale, la menta Piperita apparve solo in un secondo tempo, ma ha sempre ottenuto grande approvazione, poichè pur avendo effetti simili alla Romana, ha sapore più intenso e azione più potente. La menta era menzionata coma calmante dello stomaco nel Papiro Ebers, il più antico testo medico che sia mai pervenuto.
Sia la menta Romana che la Piperita devono le proprietà terapeutiche ai loro oli aromatici. L’olio essenziale di menta piperita è composta prevalentemente da mentolo, mentre l’olio essenziale di menta romana contiene un costituente chimico analogo, il carvone. Questi costituenti hanno proprietà simili, ma, come ritenevano anche gli antichi erboristi, il mentolo è più potente, infatti è molto più utilizzato del carvone in campo fitoterapico.
Curiosità: In Palestina la usavano come forma di pagamento delle tasse. Gesù rimprovera i Farisei: “Guai a voi farisei perchè date la decima della menta e della ruta…” (Luca 11:42)
Contenuti in parte tratti dal sito http://www.elicriso.it/