Il 25 marzo u.s. al Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli è stata realizzata la potatura dei “frutti antichi”.
La potatura è espressione di quella ciclicità tipica della campagna, di quella progettualità che sta dietro al raggiungimento di un raccolto. Gesti che si susseguono in maniera precisa, quasi automatica, scanditi da tempi ben precisi, in un rituale che si ripete ogni anno. È affascinante pensare che un lavoro compiuto nel silenzio possa poi trasformarsi in un risultato che si vedrà soltanto nell’autunno successivo. Potare è una delle cose più difficili, non certo tagliare che è semplicissimo, ma potare bene consente di avere un buon raccolto l’anno dopo, se si pota si potrebbe non raccogliere nulla.
In qualità di “agricoltori custodi” siamo responsabili dei raccolti ai fini di studio e quindi ci dedichiamo con giusto senso di responsabilità a questa fase della vita del frutteto.
I nostri soci si sono ritrovati sul campo per confrontarsi ed imparare osservando il manutentore che ad uno ad uno potava gli alberi del Giardino.
La potatura vale anche per la nostra vita, ogni tanto sarebbe importante sfoltire, eliminare, e capire quali sono i rami che continueranno a farci fruttificare ed a farci sentire vivi.
Anche nella vita di un’Associazione del territorio come la nostra, nata 12 anni fa, sono caduti dei rami ma altri se ne aggiungono costantemente attratti dalla coerenza delle attività sociali e dalla bontà dei risultati centrati sulla ricerca e conservazione delle memorie di un territorio siano esse agricole, umane o legate alle consuetudini sociali.
Alcuni alberi del Giardino sono già in fiore ed hanno contribuito a rasserenare con la loro bellezza la nostra giornata.